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Fassina: “Basta demagogia e promesse. Non abbiamo soldi”

Il viceministro dell’Economia del governo Letta in una intervista non risparmia critiche ai suoi colleghi della maggioranza: “Troppe promesse, a fine anno non sapremo dove prendere i soldi”.
A cura di Redazione
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Troppe promesse, troppi debiti elettorali, troppa demagogia, troppa propaganda e poco realismo. È questo sostanzialmente il giudizio che il viceministro dell'Economia Stefano Fassina riserva ai colleghi della maggioranza che negli ultimi mesi hanno tirato per la giacca il premier Letta su alcuni punti "controversi" dell'azione dell'esecutivo. Secondo Fassina, infatti, l'esecutivo e la maggioranza sono chiamati a fare delle scelte, al fine di rispettare il vincolo del 3% del rapporto tra deficit e Pil. E appare urgente "rivedere le priorità indicate da qui a fine anno: evitare l'innalzamento dell'Iva, eliminare la seconda rata dell'Imu, finanziare la cassa integrazione in deroga e le missioni militari all'estero costerebbe circa 4 miliardi".

Il punto è che "4 miliardi sono troppi e a fine anno non sapremmo davvero dove prenderli". Dunque, continua l'esponente del Partito Democratico, "bisogna confrontarsi con le priorità del Paese" senza cadere nella demagogia e magari ripensando la questione Imu: "Se reintroducessimo l'Imu sul 5% delle prime case di maggior pregio otterremmo un miliardo". Cifra che non basta comunque, ma che rappresenterebbe il segno di una inversione di tendenza e di sano realismo. Realismo che investe anche la necessità di evitare a tutti i costi una crisi di Governo, anche se Fassina è ottimista in tal senso, prefigurando anche qualche apertura da parte di altri settori della maggioranza: "Sono sicuro che i parlamentari più responsabili ci consentirebbero di andare avanti almeno per varare la legge di stabilità e approvare una nuova legge elettorale".

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