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Fase dux: perché la sinistra ronde e sceriffi sta di nuovo regalando l’Italia a Salvini

Da Conte a Boccia, da Sala a De Luca, i governanti e gli amministratori di centro sinistra stanno cascando nell’antico vizio di scimmiottare politiche e atteggiamenti della destra, per consolidare il loro potere e per crescere nei consensi nel difficile snodo della Fase 2. Il risultato? Spianeranno comunque la strada all’autoritarismo vero di Salvini e Meloni nella fase 3.
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Gli assistenti civici a fare le ronde contro gli assembramenti. Gli amministratori-sceriffo, da Milano a Napoli, che se la prendono contro la gente che esce di casa, a mangiare o bere qualcosa. Le applicazioni per la sorveglianza di Stato. Consulenti scientifici e presidenti di regione che si lanciano in proclami proibizionisti contro chi “si diverte con alcol e droga”, come se i vizi privati avessero qualche legame con l’epidemia in atto. I decreti della presidenza del consiglio che esautorano il parlamento da ogni funzione legislativa. Le task force e i comitati tecnici scientifici che prendono decisioni nel segreto delle loro stanze, senza che nessuno conosca la ratio dei loro provvedimenti.

Fossimo un Paese governato dalla destra più autoritaria, tutto tornerebbe. Ma, a quanto pare, siamo una democrazia governata da una coalizione di centro-sinistra, e allora qualcosa non va. Perché comprendiamo tutto: l’allarme sociale per una seconda ondata di Coronavirus, la paura di rivivere l’incubo degli ospedali pieni, dei carri funebri incolonnati, delle zone rosse e del lockdown economico. Ma non comprendiamo perché tutto questo debba necessariamente passare per provvedimenti liberticidi al sapore di Stato etico, annunciati con piglio autoritario in videomessaggi senza contraddittorio. O, se la vogliamo dire meglio, perché ministri e amministratori di centro sinistra, da Conte a Boccia, da Sala a De Luca, debbano necessariamente travestirsi da Salvini per gestire questa fase politica.

Qualche esempio. In un Paese in cui i principali centri di contagio sono stati ospedali, residenze per anziani e abitazioni private, davvero c’è tutta questa necessità di dotarsi di ronde di delatori pubblici che vadano a rompere le scatole con un metro a rullo in tasca, per rimproverare una coppietta che cammina mano nella mano a un gruppo di amici che chiacchiera a un tavolino del bar? Davvero di fronte a una gestione dell’emergenza costellata da errori e passi falsi – dalla zona rossa mancata di Alzano e Nembro, al dilagare del contagio nelle Rsa – il problema sono le cattive abitudini degli italiani che non riescono a vivere senza un bicchiere di spritz in mano? Davvero basta un’emergenza sanitaria per derogare a ogni minima regola democratica e a ogni minima e più che legittima difesa della privacy? Davvero, avevamo bisogno di tanto autoritarismo?

Evidentemente, sì. Del resto, ce lo dicono i sondaggi, Giuseppe Conte è entrato nel cuore degli italiani dal momento in cui ha smesso di governare e ha iniziato a comandare a colpi di Dpcm. E Vincenzo De Luca cresce in popolarità ogni volta che la spara più grossa. E Beppe Sala, che si è rifatto l’immagine dopo lo scivolone del “Milano non si ferma”, che si fa fotografare sul tetto del Duomo di Milano con didascalie inneggianti la patria e il paternalismo. E ciascuno di loro a irridere i giornalisti, e a evitare ogni confronto con le domande scomode, o più semplicemente con le domande. Del resto, se paga nei sondaggi, perché non farlo?

La risposta a questa domanda la conosciamo, purtroppo. Perché vellicando il bisogno tutto italiano di essere sudditi, anziché cittadini, non si fa altro che spianare la strada a chi l’autoritarismo non vede l’ora di praticarlo per davvero, e finirà per farlo molto presto visto che nei sondaggi Lega e Fratelli d’Italia, nonostante il calo di queste settimane, assieme arrivano a superare il 40% dei consensi. Domande per i nostri sceriffi progressisti: cosa direte domani, quando saranno Matteo Salvini e Giorgia Meloni a governare a colpi di decreti e a bypassare il Parlamento? Quando la guerra alle cattive abitudini sarà normata da leggi dello Stato, alla faccia della libertà individuale? Quando la sorveglianza sociale sarà estesa a motivi di ordine pubblico? Quando ogni trasparenza nei processi decisionali sarà subordinata alla ragion di Patria?

Perché sì, cari governanti e amministratori di centrosinistra, la fase 1 potevate gestirla molto molto meglio, ma almeno lì avevate l’alibi dell’emergenza. Ma se davvero pensate di gestire la fase 2 a colpi di autoritarismo, paternalismo e controllo sociale, sappiate che state sbagliando ancora più forte.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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