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Fase due, dal 3 giugno riaprono i confini nazionali ai Paesi Ue: non c’è più obbligo di quarantena

Nel corso della riunione di governo che si è svolta a Palazzo Chigi è stata confermata la data del 3 giugno anche per l’apertura dei confini nazionali ai paesi europei. Per i paesi extra Ue resta per il momento confermata quella del 15 giugno. Consentiti i viaggi da e per l’estero verso i Paesi Ue, per quelli dell’accordo di Schengen, il Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano.
A cura di Annalisa Cangemi
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È stata confermata la data del 3 giugno anche per l'apertura dei confini nazionali ai paesi europei. Per i paesi extra Ue resta per il momento confermata quella del 15 giugno. Dal prossimo 3 giugno dunque non riapriranno solo i confini regionali. Alla riunione di questa sera a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e i ministri interessati hanno stabilito l'apertura delle frontiere Ue, senza obbligo di quarantena, che secondo l'ultimo dpcm, dello scorso 17 maggio, dovrebbe avvenire appunto mercoledì prossimo.

Dunque saranno consentiti i viaggi da e per l'estero verso i Paesi Ue, per quelli dell'accordo di Schengen, il Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano.

Per questo motivo alla riunione è presente anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, oltre ai ministri Luciana Lamorgese, Francesco Boccia e Roberto Speranza. Al momento non risulta ancora fissata la riunione con le Regioni, che molti ipotizzavano si tenesse domani. Una volta che è stata confermata la data del 3 giugno per gli spostamenti interregionali, oltre che per gli arrivi dei Paesi europei, non sarà necessario un nuovo dpcm, ma ci si atterrà alle indicazioni contenute in quello varato il 17 maggio scorso.

Visti i dati del monitoraggio del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità diffusi oggi, e definiti "incoraggianti", dalla prossima settimana saranno di nuovo consentiti gli spostamenti interregionali, Lombardia compresa. Servirà comunque un nuovo confronto con le Regioni, e un'analisi dei dati epidemiologici dei prossimi giorni. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia sentirà i presidenti delle Regioni nelle prossime ore, ma non è stata fissata al momento una riunione della conferenza Stato-Regioni.

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