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Fase 2, l’ordinanza della Regione Veneto: cosa cambia dal 18 maggio

In Veneto la nuova ordinanza del presidente della Regione Luca Zaia stabilisce l’obbligo di mascherina, anche per strada, dove bisogna mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro. Riaprono anche piscine e centri sportivi, in anticipo rispetto al resto del territorio nazionale. Restano chiuse le terme, i centri culturali e sociali, le sale giochi, le sale scommesse e sale bingo, sale ballo anche per corsi, discoteche, i parchi divertimento.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Veneto la nuova ordinanza emanata dal governatore Zaia sulla fase due, dopo il dpcm del governo, che sarà in vigore fino al 2 giugno, ha fatto già discutere. Viene contestata in particolare la multa di 3000 euro prevista per chi non indossa la mascherina, anche all'aperto. "Nella nuova ordinanza del Veneto al primo punto ho messo i dispositivi di protezione individuale. Che restano obbligatori. Senza mascherina corri il rischio di prenderti una multa che va da minimo 500 euro e può arrivare a 3.000", ha spiegato il governatore del Veneto, Luca Zaia. "Io non sono per lo stato di polizia – ha detto – ma qui c'è una partita che va oltre l'individuo, oltre la comunità. In queste ultime 24 ore ci sono arrivate una miriade di foto nelle nostre città di persone che non hanno la mascherina, o la portano al collo. Patti chiari: se non si porta la mascherina si va verso la ricaduta".

"Se i veneti, come dice, hanno sempre rispettato le regole, dato l'esempio, perché stabilire sanzioni altissime, da 400 a 3000 euro? Se c'è bisogno di un deterrente così forte per impaurire, evidentemente non si fida poi molto", ha attaccato Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico.

Il Veneto, secondo le tabelle del ministero della Salute e dell'Iss ha un Rt pari a 0,42: dal 4 maggio in Regione si registra un calo costante dei contagi. Da oggi, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, ripartono quindi le attività commerciali, i bar, i ristoranti, i pub, gli hotel, i negozi, i parrucchieri, le spiagge, le autoscuole, gli agriturismi, i rifugi alpini, i campeggi, i mercatini settimanali, le piscine, le palestre, centri estetici e parrucchieri, parchi zoologici e riserve naturali, musei, archivi e biblioteche, attività di produzione teatrale. "Al fine di consentire, nell'immediato della ripresa delle attività, un accesso ordinato agli esercizi commerciali e di servizio – si legge nel testo – possono essere modificati dal singolo operatore, previa comunicazione al comune, gli orari di apertura, senza limite di durata giornaliera e senza limitazione per le giornate festive".

Quali attività rimangono sospese

Restano chiuse le terme, "fatta eccezione che per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza", centri culturali e centri sociali, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, sale ballo anche per corsi, discoteche, parchi divertimento. Ma nel corso di questa settimana Zaia firmerà un'ordinanza per la riapertura dei centri estivi e per i luna park, e probabilmente anche per le aree giochi attrezzate dei parchi pubblici. Le date delle riaperture però non state ancora stabilite. Per quanto riguarda i centri estivi "ci stiamo lavorando, spero sia dia il via dal 25 maggio", ha detto il governatore.

Dispositivi di protezione obbligatori

I cittadini che escono di casa in Veneto dovranno indossare sempre la mascherina e mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro, e di metri due nell'esercizio dell'attività sportiva. Non è necessario l'uso di protezioni delle vie respiratorie alla guida di autoveicoli o motoveicoli, (esclusi gli autoveicoli aziendali in cui valgono le regole del proprio datore di lavoro, e per quelli utilizzati per il trasporto pubblico non di linea che saranno oggetto di specifica disciplina); esentati dall'obbligo i bambini fino ai sei anni; decade l'obbligo in caso di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina; mascherina non obbligatoria se si soggiorna da soli in locali non aperti al pubblico e in caso di attività motoria e sportiva svolta in luogo isolato o nella fase di attività intensa.

Spostamenti personali e attività individuali

Da oggi, come previsto dal dpcm, sono consentiti gli spostamenti per qualsiasi motivo all'interno della Regione, "anche a fini ludici, ricreativi e turistici", a piedi o con qualsiasi mezzo, anche di navigazione per diporto; è vietato ogni assembramento tra non conviventi; consentito l'accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici, sempre nel rispetto del divieto di assembramento e della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; l'attività motoria e sportiva può essere svolta anche in centri sportivi, nel rispetto delle apposite linee guida regionali, "anche con utilizzo di mezzi, e in gruppo, con rispetto del distanziamento di m. 2 o, in caso di impossibilità di distanziamento in relazione al tipo di attività sportiva o, in mancanza di distanziamento, con obbligo di uso della mascherina, salvo nella fase di attività con sforzo fisico"; è ammesso anche lo spostamento per visite ai congiunti nelle Regioni vicine, "previa comunicazione congiunta da parte dei Presidenti delle Regioni o Province Autonome tra loro confinanti ai Prefetti competenti, da pubblicare sul sito dell'Amministrazione regionale e provinciale", "nei limiti della provincia o ex provincia confinante, da parte di residenti in province collocate a confine tra Veneto e altre Regioni o Province Autonome".

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