Fase 2, la Francia spende 18 miliardi per rilanciare il turismo, l’Italia solo 4
L'emergenza coronavirus non è finita, ma i francesi non hanno intenzione di rinunciare alle vacanze quest'anno. Il Covid-19 spaventa, ma il governo ha presentato un piano da 18 miliardi di euro a sostegno del settore turistico. Le mete scelte per le ferie di luglio e agosto dovranno essere all'interno dei confini nazionali, come ha spiegato il premier Eduard Philippe, ricordando che il turismo, che vale il 7% del Pil e occupa due milioni di persone, è stato molto colpito dall'epidemia, e sta fronteggiando "crisi peggiore nella storia moderna".
Come riporta la stampa francese, Philippe non ha tuttavia escluso la possibilità di "restrizioni molto localizzate" a seconda dell'evoluzione dell'epidemia di coronavirus. "I francesi possono fare le loro prenotazioni: tutte le parti in causa si sono impegnati a far sì che in caso di partenza resa impossibile dall'epidemia i turisti vengano completamente rimborsati", ha inoltre spiegato il premier francese. Gli alberghi e i resort francesi rimangono al momento chiusi, sebbene alcune spiagge siano state riaperte con le misure necessarie per garantire il rispetto del distanziamento sociale e le norme igieniche anti contagio.
Da noi in Italia il turismo non gode di maggiore salute. Eppure il governo italiano ha stanziato solo 4 miliardi per la ripresa, una cifra di gran lunga inferiore a quella della Francia. Per il settore nel dl Rilancio c'è un pacchetto di misure da 4 miliardi di euro.
La novità principale è il tax credit vacanze per nuclei familiari con un Isee non superiore a 40mila euro, un contributo per fare le vacanze in Italia, da spendere in tutte le strutture ricettive (con codice Ateco 55), come alberghi o campeggi, misura che vale da sola 2,4 miliardi di euro: per famiglie da 3 persone in su il bonus è di 500 euro, 300 se si è in due, 150 se si è da soli. Il contributo si potrà spendere dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, per l'80% dell'importo come sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura e per il restante 20% come detrazione d'imposta sul reddito.
È inoltre istituito un fondo da 25 milioni per sostenere le agenzie di viaggio e i tour operator che hanno subito perdite, mentre le imprese e gli operatori turistici, con un fatturato fino a 5 milioni di euro, riceveranno un contributo a fondo perduto per il 2020 per un importo proporzionale alla riduzione del fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020. Ma c'è anche un fondo per la promozione turistica di 20 milioni di euro per una campagna Enit. Prevista l'esenzione Irap per imprese e lavoratori autonomi con ricavi fino a 250 milioni di euro. Le imprese con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni di euro e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi non sono tenuti al versamento del saldo Irap 2019 e dell'acconto Irap 2020.
È prevista l'esenzione della prima rata dell'Imu 2020 – per un valore pari a 200 milioni di euro – per gli stabilimenti balneari marittimi, fluviali e lacuali, gli stabilimenti termali e gli immobili di strutture alberghiere ed extra alberghiere, a condizione che le imprese proprietarie siano i gestori delle attività. Nasce anche un Fondo turismo da 150 milioni di euro per salvaguardare il brand Italia da speculazioni o dall'aggressione di capitali frutto di riciclaggio dei proventi della criminalità organizzata.