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Fase 2, la circolare del Viminale: “Tra i congiunti anche le relazioni durature e significative”

Dalle precisazioni del Viminale per la fase due, contenute nella circolare che il ministero ha girato ai prefetti, emerge che nei congiunti rientrano anche le relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'”, come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Viminale ha inviato una circolare ai prefetti per chiarire ulteriormente alcuni elementi contenuti nel dpcm, che sarà in vigore da domani, fino al prossimo 18 maggio. Il termine congiunti, che ha generato diverse interpretazioni, ricomprende "i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonché le relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'", come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014. L'ambito a cui si riferisce l'espressione congiunti, viene spiegato nel documento, "può ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale". Questo significa che da domani 4 maggio si potrà far visita anche i ‘fidanzati', ma non agli amici.

Inoltre riguardo alle prescrizioni sugli spostamenti, la valutazione dei casi concreti "dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento…che conduca ad un'applicazione coerente delle disposizioni contenute" nel dpcm dello scorso 26 aprile. Il ministero invita quindi a trovare il punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e "l'esigenza di contenere l'impatto sulla vita quotidiana dei cittadini".

E ancora, "È consentita, anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l'attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento". Questo chiarimento apre così alla ripresa degli allenamenti per le squadre.

Si aggiunge inoltre che il decreto sulla fase 2 consente ai cittadini il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, ma una volta rientrati, "non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova", a meno che non ci siano "comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute".

Si ricorda inoltre che l'obbligo di indossare le mascherine nei mezzi di trasporto e in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico non riguarda i bambini al di sotto dei sei anni, "i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti".

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