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Fase 2, Conte: “Da oggi un nuovo inizio con un piano di rinascita per l’Italia”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, torna a parlare agli italiani durante una conferenza stampa convocata nel giorno in cui sono nuovamente consentiti gli spostamenti tra diverse Regioni. Conte ribadisce che il virus non è scomparso, ma poi si concentra sul futuro e sul progetto per rilanciare l’Italia.
A cura di Stefano Rizzuti
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L'Italia è ripartita e da oggi, 3 giugno, tutti gli spostamenti – anche tra Regioni diverse – sono consentiti. Una nuova fase due, un ritorno alla normalità, seppur con limitazioni e regole da rispettare sul distanziamento sociale e sull'uso delle mascherine. In un momento così delicato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha deciso di tornare a rivolgersi agli italiani durante una conferenza stampa convocata per parlare non solamente della fase due, ma anche di altri temi legati all'attualità e alla ripartenza dopo l'emergenza sanitaria. Conte lancia un nuovo piano per la rinascita del sistema Italia, un progetto che deve essere condiviso tra tutte le forze politiche e sociali del Paese. Ma il presidente del Consiglio parte dalla situazione sanitaria: "Il sistema di controllo che abbiamo adottato sta funzionando e sta funzionando anche la riapertura progressiva sulla base di un costante monitoraggio. A distanza di circa un mese dal 4 maggio i numeri, possiamo dirlo con prudenza e chiarezza, sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche né di sovraccarico delle strutture su tutto il territorio nazionale. Il trend di nuovi casi è in diminuzione e questo ci conforta. La strategia è quella giusta".

Poi parla del ritorno alla socialità, definito giustissimo: "Ci meritiamo il sorriso, l’allegria. Ma è bene ricordare sempre che se ci troviamo adesso in questa condizione, se siamo tra i primi a permettersi di riavviare in condizioni di sicurezza, è perché abbiamo accettato di compiere dei sacrifici, tutti insieme, modificando le nostre abitudini radicate di vita. Dico solo: facciamo attenzione. Le uniche misure efficaci sono il distanziamento fisico e l’utilizzo, ove necessario, delle mascherine. Abbandonare il rispetto di queste precauzioni, perché si presuppone che il virus sia scomparso, è una grave leggerezza, smentita anche dai dati, seppur in calo".

Il piano di rinascita per l'Italia di Conte

Il discorso di Conte prosegue proiettandosi al futuro:

Oggi anche i turisti europei possono viaggiare verso l’Italia, venire senza sottoporsi a quarantena. I ministri stanno facendo un gran lavoro per assicurare che il nostro Paese torni a essere immediatamente una meta sicura per i turisti. Adesso più che mai dobbiamo concentrarci sul brand dell’Italia nel mondo. In tutti questi mesi la bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena. La fase più acuta è ormai alle spalle, ma ora dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale. In 60 giorni abbiamo stanziato una cifra enorme, 80 miliardi di euro, corrispondente a tre manovre di bilancio. Ci rendiamo conto dei ritardi, ci stiamo confrontando con una legislazione che non era affatto pronta a effettuare erogazioni così generalizzate. Di questi ritardi ho chiesto già scusa.

Dobbiamo tornare a intervenire con nuove misure ancora più efficaci. Però questa crisi deve essere anche l’occasione per disegnare il Paese che vogliamo, superare i problemi strutturali. Dovrà essere un nuovo inizio. E recupero le parole pronunciate dal presidente Mattarella: dobbiamo agire nel segno della condivisione, della serietà dell’impegno che caratterizzò i nostri padri, i nostri nonni. Abbiamo un’occasione storica: la Commissione europea ha messo sul tavolo una proposta da 750 miliardi con il Recovery Fund, soprattutto a favore dei Paesi più colpiti. Noi dovremo cogliere questa opportunità e spendere bene questi soldi. Proprio sul progetto di Paese si misurerà la forza, la credibilità, non solo del governo ma del sistema Italia. Stiamo lavorando a questo piano di rinascita, che poggerà su vari pilastri e dovrà raggiungere vari obiettivi. Dovremo modernizzare il Paese, dovremo lavorare all’innovazione, dobbiamo lavorare per capitalizzare, sostenere le nostre imprese, le nostre filiere, consolidarle nel piano industriale con misure come ace, dobbiamo rilanciare gli investimenti. Dobbiamo investire nelle grandi reti telematiche, idriche, energetiche. Dovremo accompagnare tutto il sistema Italia verso una decisa transizione verso l’economia sostenibile. Dobbiamo puntare forte, come mai in passato, sul diritto allo studio per rinnovare l’offerta formativa. Andremo a bandire migliaia di posti per nuovi ricercatori. I tempi della giustizia civile e penale non sono accettabili. Non è accettabile avere un codice civile che risale al 1942. Stiamo parlando di progetti di riforma che sono già presso le commissioni competenti del Parlamento. Quindi chiedo a tutte le forze politiche di lavorare insieme.

La riforma fiscale, i fondi Ue e il confronto con tutti gli attori

Altro elemento di cui già si parla da giorni è quello della riforma fiscale: "Occorre una seria riforma fiscale. Il nostro fisco è iniquo, inefficiente. E anche su questo stiamo lavorando. Dobbiamo lavorare meglio per sostenere le imprese, per le persone che sono ai margini. Dobbiamo essere consapevoli che la somma che l’Europa metterà a disposizione non potrà essere considerata un tesoretto di cui potrà disporre il governo di turno, in carica. Deve essere intesa come una risorsa a disposizione dell’intero Paese. Di cui il governo in carica ha la responsabilità di spesa. Ed è per questa ragione che intendo convocare a Palazzo Chigi tutti i principali attori: parti sociali, associazioni di categorie, singole menti brillanti. Abbiamo già una base di lavoro tecnico costituita dal report elaborato dal comitato socio-economico del dottor Colao".

L'appello alle opposizioni di Conte

Il presidente del Consiglio sottolinea che questa fase è fondamentale e avrà bisogno dell'apporto di tutti, anche delle opposizioni: "Le risorse non sono un tesoretto del governo in carica, quindi senz'altro il confronto si aprirà alle forze di opposizione". Poi prosegue: "Ora siamo nella fase finale, è necessario un confronto aperto sulle nostre proposte, sulle nostre idee, sul progetto di rinascita dell’Italia. Sono consapevole che la fase di elaborazione messa a punto di un progetto davvero utile è forse ancora più dura, perché richiede coraggio, lungimiranza, determinazione nel superare resistenza al cambiamento".

Le infrastrutture: dal Ponte sullo Stretto alla revoca per Autostrade

Conte conclude il suo intervento parlando della necessità di completare le tratte dell'alta velocità, collegando così tutta l'Italia. E a chi gli chiede del Ponte sullo Stretto risponde che non vuole "parlare di opere immaginifiche: mi siederò a un tavolo e senza pregiudizi giudicherò anche il Ponte sullo Stretto". Sulla revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia, Conte replica a una domanda su quella che è la sua posizione: "Bisogna essere molto attenti, posso dire che per quanto mi riguarda nulla è cambiato. C’è una procedura di revoca in corso, per quanto mi riguarda sono conclamati gli inadempimenti del concessionario, quindi per me ci sono tutti gli estremi per procedere alla revoca. Se la procedura non si è conclusa fin qui, evidentemente le proposte non sono state considerate compatibili con l'interesse della generalità. Siccome è una procedura complessa, stiamo affinando le ultime valutazioni e a breve il governo deciderà".

La risposta di Conte a Confindustria

Conte risponde anche a chi gli chiede un commento sulla chiusura delle frontiere di alcuni Paesi: “Non vi è motivo che Austria, Grecia o altri adottino misure discriminatorie. Non vorrei che l’Italia debba pagare la sua massima trasparenza. Sono sicuro che convinceremo i nostri amici che non è giustificata questa decisione”. Poi anche una risposta al presidente di Confindustria, Bonomi: “Quell’espressione è assolutamente infelice e la rimando al mittente. Abbiamo il dovere di governare un Paese. Dalle interviste che ha rilasciato devo desumere che Confindustria porterà progetti lungimiranti che non si limiteranno alla riduzione delle tasse, quindi sono ben lieto di confrontarmi nel merito”.

Conte esclude un rimpasto di governo, che non avrebbe “nulla a che vedere con un progetto di rinascita del Paese. Quindi se ci confrontiamo con un progetto per l’Italia di domani, il rimpasto non ha nulla a che vedere. Se si tratta di confrontarsi, di acquisire contributi, suggerimenti dell’opposizione assolutamente sì”. Inoltre, il presidente del Consiglio assicura che a settembre si tornerà a scuola con la didattica di presenza, quindi in classe.

Conte su manifestazioni centrodestra: rispettare disposizioni

Conte parla anche delle manifestazioni di ieri a Roma, a partire da quella del centrodestra, con il mancato rispetto delle misure di distanziamento e dell’uso delle mascherine: “È chiaro che abbiamo ben superata la fase più acuta, quindi è giusto che ci sia anche la libertà di manifestare le proprie critiche, il proprio dissenso, anche nei confronti del governo. Quello che posso auspicare è che tutto sia fatto rispettando le misure di prevenzione. L’unica forma di contenimento è la distanza, proprio per questo dobbiamo stare molti attenti. La libertà di criticare ci sta tutta, di fronte a tanta sofferenza ci mancherebbe che non ci sia gente che vuole manifestare, ma lo si faccia rispettando le disposizioni minime per tutelare se stessi”. Infine, Conte assicura che verrà dedicata una “attenzione privilegiata” al Sud e annuncia che rafforzerà “i controlli ai protocolli anti-mafia”.

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