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Covid 19

Fase 2, come si andrà in palestra dal 25 maggio: lezioni a due metri di distanza e mascherine

Come si ritornerà in palestra dal 25 maggio? Dopo l’annuncio del ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, i centri sportivi sono al lavoro per riorganizzarsi con le linee guida elaborate seguendo le indicazioni del comitato tecnico-scientifico: distanza interpersonale di almeno due metri durante l’attività fisica, sanificazione degli attrezzi, uso della mascherina per gli operatori e no all’utilizzo degli spogliatoi.
A cura di Ida Artiaco
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Manca poco alla riapertura di palestre e centri sportivi. Dopo quasi tre mesi di stop a causa del lockdown per il contenimento dell'emergenza Coronavirus, il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha annunciato che il settore potrà ripartire dal prossimo 25 maggio, o anche prima, se le condizioni lo permetteranno. Una bella notizia per gli oltre 20 milioni di italiani che ogni anno decidono di iscriversi in queste strutture e di affidarsi ad istruttori qualificati per restare in forma. Ma nulla sarà come prima: per riaprire, tutte le palestre, sia di grandi che di piccole dimensioni, dovranno mettere in pratica le linee guida elaborate seguendo le indicazioni del comitato tecnico-scientifico e degli organismi di rappresentanza sportiva per evitare il rischio di ulteriori contagi. Tra i provvedimenti, la distanza minima di almeno due metri per chi svolge attività sportiva, l'obbligo di sanificazione degli attrezzi e l'uso della mascherina per gli operatori.

Sanificazione continua e accessi tracciabili per evitare il contagio

Ma le misure da considerare per questa fase 2 delle palestre sono tante. Prima di tutto, ogni palestra deve provvedere a garantire l'utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio, quindi mascherine chirurgiche e guanti monouso in diversi materiali plastici sintetici, ma anche la pulizia e la sanificazione dei luoghi e delle attrezzature. Prima della riapertura, le singole strutture devono provvedere alla formazione del personale su tutte le nuove disposizioni, alla realizzazione di segnaletica di entrata e di uscita e alla preparazione dei locali con percorsi differenziati. Si consiglia, inoltre, di tenere sempre traccia degli accessi attraverso applicativi web o applicazioni per device mobili. "Queste soluzioni – si legge nelle linee guida – consentiranno di regolamentare meglio l’accesso alle strutture con appuntamenti prenotabili in anticipo per evitare il rischio di assembramenti o il mancato rispetto delle misure di distanziamento e di divieto di assembramenti, con particolare riferimento alle aree più a rischio (reception, hall, sale di attesa, percorsi di accesso agli impianti, ecc….) e, più in generale, per contingentare il numero massimo di persone che potranno accedere agli spazi e alle aree comuni, nonché alle aree dove svolgendosi attività con impegno fisico e respiratorio elevato, aumentano il rischio di diffusione dei droplets".

Nuove regole anche per le lezioni

Per quanto riguarda le lezioni, è consigliato di riorganizzare le attività dei singoli centri riducendo il numero di operatori sportivi contemporaneamente presenti. Non solo. Ci si deve lavare frequentemente le mani, anche attraverso appositi dispenser di gel disinfettanti, bisogna mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro in caso di assenza di attività fisica e comunque non inferiore a due metri a seconda dell'intensità dell'esercizio stesso, non bisogna mai toccarsi naso, bocca e occhi con le mani e nel caso si utilizzi un fazzoletto monouso lo si deve gettare in appositi contenitori. Infine, evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrati a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti, e bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate. Inoltre, non sarà consentito l'utilizzo degli spogliatoi ma ognuno dovrà raggiungere la palestra già indossando gli indumenti per l'attività che si va a svolgere. Proprio in questi spazi comuni, quindi spogliatoi, docce e servizi igienici, gli operatori del centro sportivo dovranno prevedere l’accesso contingentato, oltre a evitare l’uso di applicativi comuni, quali asciugacapelli.

Gli obblighi dei gestori

I gestori della palestra dovranno, tra le altre cose, anche effettuare l'analisi dell’organizzazione delle attività fisiche e sportive e di supporto, l'individuazione delle attività che possono essere eseguite tramite FAD o con telelavoro, il numero di operatori sportivi interessati, la presenza di accompagnatori, la classificazione dei luoghi e degli sport sulla base del numero di persone contemporaneamente presenti, sul tipo di attività fisica svolta in termini di spazio, sforzo fisico dell’atleta, specificità degli ambienti, durata della presenza, ventilazione, l'analisi del lay-out dei luoghi classificati e degli sport, l'individuazione del personale che opera all’esterno del sito, analisi dei percorsi e contatti con altre persone e il cronoprogramma e revisione dei piani e delle procedure di emergenza.

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