“Fascismo complice dell’Olocausto”: così Meloni e Mattarella hanno celebrato la giornata della Memoria
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Oggi il mondo ha ricordato l'ottantesimo anniversario del 27 gennaio 1945, giorno in cui il campo di sterminio di Auschwitz venne liberato con l'arrivo dell'esercito sovietico, la data simbolo scelta per ricordare le vittime del massacro portato avanti dalla Germania nazista. Il presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella è volato in Polonia, proprio ad Auschwitz, dove molti capi di Stato si sono riuniti per una cerimonia di commemorazione. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rientrata dalla missione in Arabia Saudita, ha diffuso una nota in cui ha riconosciuto che il piano del "regime hitleriano" in Italia "trovò anche la complicità di quello fascista".
Le parole di Meloni sul fascismo e la Shoah
La premier, infatti, ha affermato: "Ottant’anni fa l’orrore dello Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico". Ricordando l'Olocausto, "la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia", Meloni ha affermato: "Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni".
"L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz", ha aggiunto la presidente del Consiglio: "È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo governo".
Mattarella alla cerimonia di Auschwitz
Il presidente Mattarella invece ha partecipato alla cerimonia che si è svolta ad Auschwitz, in Polonia. Alla commemorazione erano presenti anche quasi cinquanta persone sopravvissute ai campi di sterminio, e alcune di queste hanno ricordato la loro esperienza. Oltre al presidente italiano c'erano, tra gli altri, il presidente francese Macron, il re Carlo del Regno Unito, il presidente tedesco Steinmeier e il cancelliere Scholz, ma anche il presidente ucraino Zelensky, il primo ministro canadese Trudeau e i reali di Spagna e Danimarca. Al termine dell'evento Mattarella, con gli altri, ha deposto una candela in ricordo delle vittime dell'Olocausto.
Liliana Segre: "Vado avanti tra le minacce, una gamba davanti all'altra"
In Italia, dove il dibattito è stato occupato da una scritta polemica apparsa a Roma contro Ong e Anpi, sono arrivate anche le dichiarazioni dell'opposizione. Elly Schlein ha detto che "tenere viva la memoria oggi, mentre l'odio continua a farsi largo nelle nostre società e si consumano nuove tragedie, è un dovere civile di tutte e tutti". Giuseppe Conte ha aggiunto che "in questa giornata si leva alto il monito affinché ogni fenomeno di violenza e prevaricazione venga combattuto con la più forte determinazione. È una lezione quanto mai attuale che ci induce a contrastare chi continua ad alimentare politiche di odio, di segregazione e di oppressione".
La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, ha partecipato a un incontro a Roma in cui ha affermato che "l'antisemitismo oggi è manifesto, ma c'è sempre stato". Poi ha ricordato la "marcia della morte", chiamata così "perché chi non ce la faceva veniva ucciso. E spesso gli ‘scheletri' non ce la facevano a camminare. Io ero così abituata a quella visione che non mi voltavo, mettevo una gamba davanti all'atra e andavo avanti. Volevo vivere. Sono passati 80 anni e oggi son una vecchia ma sono sempre quella Liliana d'allora, con una gamba davanti all'altra", ha detto, commentando gli attacchi che le arrivano. "Così vado tra minacce, parolacce che mi vengono riferite e riportate tutti i giorni in grande abbondanza. Una gamba davanti all'altra. Non ho paura".