video suggerito
video suggerito

Fascina assente in Parlamento e al raduno di Fi, i colleghi la sollecitano: “Pensiamo debba tornare”

Marta Fascina non ha in programma di rientrare in Parlamento a breve. I colleghi di Forza Italia, pur comprendendo il suo lutto, ora la sollecitano: “Noi riteniamo che debba tornare, però è un fatto completamente personale. Se non torna in Parlamento significa che avrà fatto altre scelte”.
A cura di Annalisa Cangemi
93 CONDIVISIONI
Immagine

Continuano a sollecitarla, ma lei, per ora, non dà segni di voler riprendere la sua attività di parlamentare. Marta Fascina, compagna e di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno, non ha svolto in questi mesi la sua attività nel partito, né ha partecipato alla kermesse azzurra che si è svolta a Paestum lo scorso weekend. La sofferenza, come ha scritto lei stessa in una lettera inviata ai giovani di Forza Italia, è ancora troppo forte.

Il 29 settembre, giorno in cui Berlusconi avrebbe compiuto 87 anni, Fascina ha scritto un messaggio d'amore sui social: "Amore mio oggi è il tuo compleanno, auguri a Te, leader indiscusso della politica italiana e mondiale, illuminato statista, lungimirante e straordinario imprenditore, campione nello sport, re della comunicazione, ma soprattutto uomo buono, generoso e giusto".

E ancora: "Sono certa che, nel regno dei cieli, tu stia continuando a guardare il mondo con quel ‘sole in tasca’ che ti ha sempre accompagnato, legato a quella vita che tanto amavi e che mai avresti voluto lasciare. Ma mi fa male non stringere la tua mano, mi fa male non poterti abbracciare, mi fa male non poterti guardare negli occhi e con il nostro sguardo complice rassicurarci sull’amore che ci lega e ci legherà per l’eternità. Io resto sempre un passo dietro di Te e con la concreta certezza che, prima o poi, le nostre mani torneranno a ricongiungersi e noi torneremo ad essere nostri per l’eternità". Per poi concludere: "Buon compleanno amore mio, ti amo eternamente. Tua Marta". Parole dense di malinconia, che denunciano un dolore ancora profondo. Chi le sta vicino racconta che Fascina sta vivendo il lutto quasi sempre chiusa a villa San Martino ad Arcore. Poche le occasioni di socialità, come il trofeo Berlusconi, che si è giocato ad agosto nello stadio del Monza.

In pubblico praticamente non si vede, ha contatti con la figlia maggiore di Silvio Berlusconi, Marina, la stessa con cui al funerale del compagno si teneva per mano. In programma non ci sarebbe per lei un imminente ritorno a Roma, nonostante i ripetuti inviti e appelli da parte dei colleghi di partito.

"Noi riteniamo che debba tornare, però è un fatto completamente personale. Se non torna in Parlamento significa che avrà fatto altre scelte. Noi l'aspettiamo", ha detto ieri Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, ad Agorà RaiTre. Il forzista non esclude quindi nessuno scenario: Fascina potrebbe anche ritirarsi dalla vita parlamentare e abbandonare la politica.

Nelle scorse settimane aveva provato a scuoterla anche il fratello del Cavaliere, Paolo, invocando un suo ritorno tra i banchi di Montecitorio: "Basta con le lacrime, l'ho detto anche a Marta che è inconsolabile, ma che deve trovare la forza di tornare in Parlamento perché è un suo diritto ma soprattutto un suo dovere", ha detto Paolo Berlusconi a Monza, durante un evento a sostegno del candidato alle suppletive Adriano Galliani.

Il capogruppo azzurro Barelli ha tenuto a precisare comunque che da parte dei vertici non c'è nessuna intenzione di farle pressioni, sottolineando che anzi da parte degli azzurri c'è sicuramente comprensione per la sua condizione. Ma tra le righe è difficile nascondere la preoccupazione, per un'assenza prolungata dal gruppo, anche perché viene a mancare un voto nei lavori di commissione e di Aula, scrive il Corriere della Sera.

Ieri Il Giornale ha pubblicato un'intervista al giuslavorista Cesare Pozzoli, in cui l'esperto di diritto del lavoro ha spiegato come l'assenza dal Parlamento di Fascina violi il vincolo morale con gli elettori: "È un problema che non può essere affrontato con le armi del diritto, o meglio non esistono obblighi giuridici", ha spiegato, ricordando che i parlamentari non hanno "il dovere giuridico di andare a Montecitorio o Palazzo Madama".

"Io credo che nessuno voglia mettere fretta a una donna che ha assistito alla morte dell'uomo che amava; le sollecitazioni di queste ore mi sembrano inviti accorati a riprendere il posto che le spetta in società – ha spiegato l'esperto – Tutti si augurano che Marta Fascina trovi le energie e le risorse per riavvicinarsi a Montecitorio. Non ci sono adempimenti, semmai verso gli elettori, sotto il profilo morale. Se l'impossibilità a riprendere lo spazio pubblico dovesse proseguire, penso che lei ne prenderebbe atto. E a quel punto ragionerebbe sulle proprie dimissioni, proprio per rispetto verso le istituzioni, i cittadini che l'hanno votata e la vita pubblica del Paese".

93 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views