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Farmaci contro l’epatite C, esposto M5s all’Antitrust contro Aifa: “Favorita un’azienda”

Esponenti del Movimento 5 stelle della commissione Affari sociali della Camera mandano una segnalazione all’Antitrust e all’Anticorruzione: “L’Aifa ha modificato il sistema di rimborso per i farmaci per l’epatite C, ora le Regioni sono costrette a pagare un unico produttore”.
A cura di C. T.
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Sovaldi

L'Aifa – Agenzia italiana del farmaco ha recentemente modificato il sistema di rimborso alle Regioni per i famarci anti-epatite C da parte dell'azienda produttrice Gilead Sciences, che dovrà provvedere all'emissione di note di credito, anziché pagamento cash (pay back), per le strutture sanitarie autorizzate per un totale di 193.780.597 euro. Il Movimento 5 stelle, dopo aver presentato un'interpellanza urgente alla Camera  un'interpellanza urgente a prima firma di Matteo Mantero, ha mandato una segnalazione all'Antitrust e all'Anticorruzione, con una lettera scritta da Giulia Grillo, della commissione affari sociali della Camera, sostenuta tra l'altro anche dai capogruppo di Camera e Senato del movimento. L'annuncio dell'azione si trova anche sul blog di Beppe Grillo.

"Rispetto alla modifica da parte dell'Aifa del meccanismo di rimborso alle Regioni dei farmaci innovativi anti-epatite C Sovaldi e Harvoni, passata da pay back a nota di credito – scrivono i 5 stelle – abbiamo chiesto al ministero della Salute una risposta chiara che però non è giunta. Di fronte a un atteggiamento che non esitiamo a definire ostruzionistico abbiamo inviato una segnalazione, firmata da Camera e Senato, all'Autorità Anticorruzione e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato". La modifica, avvenuta il 4 novembre, ha creato per i parlamentari grillini "un sostanziale sbilanciamento nel mercato dei farmaci sperimentali per l'eradicazione dell'epatite C che favorirebbe la Gilead rispetto ai concorrenti che hanno immesso, o potrebbero lanciare, farmaci della stessa tipologia sul mercato".

Il movimento chiede quindi All'Antitrust "di valutare se l'attuale situazione non consenta l'applicazione dell'articolo 21-bis della legge 287/90, che attribuisce all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di impugnare gli atti della Pa che determinano distorsioni della concorrenza". Il nuovo sistema, in prartica, favorirebbe troppo l'azienda: con il cambiamento del meccanismo di rimborso dei farmaci prodotti dalla casa produttrice Gilead "le Regioni vengono sostanzialmente messe al muro: inizialmente era stato concordato che queste avrebbero anticipato le spese per l'acquisto del farmaco, per poi ricevere indietro parte del denaro – il cosiddetto pay back". Ma, denuncia il M5s, con l'introduzione nota credito prevista dopo la modifica "in pratica, le strutture sanitarie che già utilizzano i farmaci citati potranno soltanto fare uso medicinali della Gilead, fino a quando non sarà coperta la quota della seconda tranche di pagamenti, che ammonta a 193,7 milioni di euro".

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