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Farmaci anticancro a pagamento, “il Ministro Lorenzin perde tempo”

Anche di fronte alla malattia non siamo tutti uguali. Principalmente per questioni economiche ma non solo. E’ in buona parte questo il messaggio che associazioni italiane di oncologia medica e blogger denunciano in merito al caso dei farmaci antitumorali a pagamento.
A cura di Biagio Chiariello
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Due nuovi farmaci anticancro, approvati dall'agenzia europea per i medicinali, sono stati inseriti in fascia C, ovvero quelli per cui la ricetta del medico è obbligatoria, ma il paziente deve comunque pagarseli di tasca propria. Si tratta di farmaci innovativi (il Pertuzumab e l’Afibercept) a cui non potranno accedere tutti: si parla di migliaia di euro per ogni singolo trattamento. Ne deriva che chi può permettersela si compra la cura più efficace; chi invece no, deve  accontentarsi di ciò che passa il Servizio Sanitario Nazionale. Il fatto è che entrambi i farmaci contro il tumore non sono mutuabili poiché l'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, deve negoziare con le aziende farmaceutiche il prezzo del rimborso e poi ciascuna Regione, nella propria autonomia, decide come e quando inserire il farmaco tra quelli che poi verranno somministrati dai vari ospedali che a loro volta si regoleranno in base alle risorse a disposizione.

Per questo motivo le associazioni italiane di oncologia medica si stanno muovendo per chiedere al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di intervenire sulla questione e farla nel più breve tempo possibile. E già si annunciano i primi provvedimenti. Abbiamo presentato "un esposto particolareggiato alla Procura della Repubblica contro il provvedimento legislativo che prevede l’acquisto tutto a carico del paziente di farmaci antitumorali di ultimissima generazione”. Lo ha dichiarato il presidente di AssoTutela Michel  Emi Maritato. "Il ministro a oggi non ha dichiarato un gran ché sull'argomento se non che ha attivato un tavolo di lavoro per studiare la vicenda. Poca cosa dinanzi alla spesa abnorme che una donna affetta da carcinoma mammario deve pagare per curarsi con la terapia a base dei due anticancro, da poco autorizzati dall’Aifa in fascia C" continuano la nota di Maritato.

E sulla questione interviene anche la blogger Daniela Minerva: "A cosa serve un tavolo? A perdere tempo. Lorenzin sa o dovrebbe sapere che esiste l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. E che lì di tavoli ce ne sono quanti ne vuole. Dica ai suoi tecnici di fare in fretta e trovare una soluzione. Altrimenti non possiamo che pensare che sia lei stessa d’accordo con questa vergogna di far pagare le medicine anticancro nella certezza che i poveracci non potranno farlo" scrive su L'Espresso. Anche la deputata di Sel Ileana Piazzoni  annuncia un question time al ministro della Salute per "porre fine a questa inaccettabile discriminazione".

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