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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Faraone (Iv) a Fanpage: “Draghi adatto per qualsiasi ruolo, sia per Chigi che per il Quirinale”

In un’intervista a Fanpage.it il capogruppo di Italia Viva in Senato Davide Faraone suggerisce al Pd di andare oltre i veti per il Quirinale: “Una cosa è certa, non possiamo permetterci nuove elezioni in questo clima”.
A cura di Annalisa Cangemi
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A meno di tre giorni dall'inizio delle votazioni per il prossimo Presidente della Repubblica dalle trattative per il Colle non sembra esserci in questo momento una candidatura in grado di mette d'accordo tutte le forze politiche. Il nome di Silvio Berlusconi è ancora sul tavolo, e c'è grande attesa per il vertice della coalizione di centrodestra previsto per domani a Roma, che dovrebbe chiarire le intenzioni del Cavaliere: il leader di Forza Italia dovrà dire agli alleati se intenda o meno ritirarsi dalla corsa. A quel punto cosa farà il centrosinistra? Fino ad ora non è stata avanzata da Letta e Conte alcuna candidatura ufficiale, ma non è un mistero che Renzi caldeggi il nome dell'ex presidente della Camera Casini. Anche per il capogruppo di Italia Viva in Senato Davide Faraone Pier Ferdinando Casini avrebbe "le carte in regola".

Senatore, la preoccupa questo stallo a tre giorni dal voto per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica?

È normale che si susseguano incontri e che ancora non ci sia un nome ufficiale, non vedo nessuno stallo: il presidente della Repubblica spesso viene fuori dalla quarta votazione probabile sia così anche questa volta. Stiamo per eleggere il Capo dello Stato, sarà in carica per i prossimi sette anni, giusto ci sia tanta attenzione e confronto fra le forze politiche. Auspico naturalmente un maggior consenso possibile intorno alla figura del successore di Mattarella che dovrà proseguire nel solco dei valori tracciati dall’attuale presidente, europeismo ed atlantismo innanzitutto.

Ci dica la sua previsione: quante votazioni dovremo attendere per eleggere il Capo dello Stato?

Troppo facile dire la quarta, si abbassa il quorum, quindi metà settimana. Poi naturalmente dovesse esserci un’accelerazione e dovessimo eleggere il Presidente anche con la maggioranza qualificata ne sarei felicissimo, sarebbe un bel segnale per il Paese che sta attraversando un periodo difficile e ha bisogno di segnali di unità dalla classe politica.

Il centrosinistra sta sbagliando strategia lasciando al centrodestra la possibilità di avanzare per primo un nome? 

Credo che i numeri dei grandi elettori ci dicano che la proposta possa spettare anche al centrodestra, per la prima volta. Se però il metodo è quello che ha contraddistinto Conte durante la crisi politica e cioè la ricerca dei Ciampolillo tra Camera e Senato, credo si candidino seriamente a sprecare l’occasione. Il centrosinistra dal canto suo si è fermato alla foto di Vasto e a tre tweet fotocopia, sintomo di mancanza di fiducia reciproca, fin qui poca roba. Ma ripeto, i contatti veri avvengono in queste ore, mi sembra tutto normale. Noi per non bruciare Mattarella ricordo lo tenemmo nascosto fino alla fine sette anni fa. Anche in questa elezione faremo di tutto per unire le forze politiche e convergere su un nome utile al Paese.

Quando Berlusconi scioglierà la riserva allora potrebbe proporre un'alternativa, di concerto con Lega e Fdi. 

Sinceramente non saprei, nel centrodestra mi sembrano tutti dietro la safety car, ognuno pronto a scattare per conto proprio quando Berlusconi avrà fatto un passo indietro. Non mi sembra abbiano una strategia unica.

Esiste in questo momento un nome alternativo a quello di Draghi? 

Draghi è una risorsa per qualunque ruolo: sia che resti a Chigi sia che vada al Colle. L’unica sconfitta sarebbe perderlo. Di nomi autorevoli ce ne sono tanti, tra i nomi che sono già stati fatti e tra quelli che non sono mai finiti sui giornali.

Una figura come quella di Casini potrebbe incontrare per esempio delle resistenze da parte del centrodestra. Molinari oggi ha fatto notare che è stato eletto con i voti del Pd l'ultima volta.

Casini è stato un eccellente presidente della Camera e ha ricoperto quel ruolo con imparzialità, io lo apprezzo molto e ha le carte in regola.

C'è però il problema di Salvini e di Conte: non vogliono Draghi al Colle. È un bluff o crede che alla fine possano convergere sulla candidatura del premier per il Quirinale? 

Draghi ha un solo problema, se si sceglie lui vanno affrontate due partite e non più soltanto una: quella dell’elezione del presidente della Repubblica e quella dell’individuazione di un nuovo presidente del consiglio con un perimetro politico e nuovi ministri. Più complessa ma non per questo meno probabile. Una cosa è certa, non possiamo permetterci nuove elezioni in questo clima.

Parliamo di una candidatura femminile. Lei ritiene offensivo che si parli di "una donna"? Del resto ci sono tante donne autorevoli che potrebbero ricoprire quel ruolo. 

Magari eleggessimo una donna, non avremmo nemmeno il problema di sottolineare che conta innanzitutto il merito perché nel nostro paese le donne che hanno le carte in regola abbondano.

Il Pd ha fatto capire che non voterebbe mai Casellati o Moratti. Anche se l'attuale presidente del Senato è stata eletta anche dal M5s, nell'ambito di un accordo più ampio, e ha sempre mostrato attenzione alle questioni di genere. Quale profilo vedrebbe bene al Quirinale, in modo da mettere d'accordo tutti?

Mi interesserebbe capire dal Pd oltre quelli che non vuole, anche chi vuole. La politica dei veti non serve, né da una parte, né dall’altra. Anche se si appartiene ad una famiglia politica conservatrice o progressista che sia, la storia del nostro paese ci ha insegnato che chi ricopre il ruolo di Presidente della Repubblica può rappresentare l’intero paese nell’assoluto rispetto delle istituzioni. Occupiamoci di individuare una figura che abbia queste caratteristiche invece di ricercare il pedigree dell’appartenenza.

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