Faraone a Fanpage: “Lollobrigida si scusi e poi si dimetta, treno usato come auto blu, un ‘Frecciablu'”
L'onorevole Davide Faraone, da poco eletto nuovo capogruppo di Italia viva alla Camera, ai microfoni di Fanpage.it ha commentato la vicenda della fermata ‘ad personam' del Frecciarossa Torino-Salerno, effettuata alla stazione di Ciampino su richiesta di Francesco Lollobrigida.
Il ministro dell'Agricoltura si è giustificato, respingendo al mittente le accuse, spiegando di aver chiesto la fermata straordinaria perché il treno era in ritardo e lui era atteso a Caivano, per un appuntamento a cui non voleva mancare. E ha spiegato di non aver causato nessun disservizio o aumento di spesa. Eppure le opposizioni hanno accusato il ministro di abuso di potere e di aver causato disagi ai passeggeri e alla circolazione ferroviaria, e pertanto hanno chiesto un'informativa urgente del governo. Matteo Renzi ha parlato di "Abuso di potere senza precedenti".
"Io penso che Lollobrigida debba innanzitutto scusarsi e debba dimettersi, perché credo sia incredibile che un ministro della Repubblica possa chiamare i vertici di Trenitalia per far fermare un Frecciarossa, perché chi ha fatto fermare il treno sarà stato autorizzato da qualcuno che è al potere all'interno di Trenitalia. Lollobrigida li ha chiamati e ha detto ‘Fammi fare una fermata perché sono in ritardo', e tutti i passeggeri che hanno preso il Frecciarossa sono stati condizionati da una scelta e dalla volontà di un ministro", ha detto Faraone a Fanpage.it.
"Praticamente il Frecciarossa utilizzato come un'auto blu, come un ‘Frecciablu'. È un fatto incredibile che dimostra come non ci sia alcun rispetto della cosa pubblica e si sia perso anche il limite. Chi governa, magari non avendolo fatto in passato, pensa di poter fare quello che vuole in questo Paese. Non è così", ha aggiunto il deputato di Iv.
Lollobrigida però ha chiarito che non intende fare un passo indietro: "Per quanto di mia competenza farò tutto quello che è necessario. Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell'ambito della legalità e della norma ma nell'interesse dello Stato, per rappresentarlo a Caivano. Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il mio lavoro", ha detto rispondendo a una domanda su un'eventuale richiesta del Parlamento a riferire in Aula sulla vicenda.
Sull'ipotesi dimissioni Lollobrigida ha risposto con un secco "No": "Per me il vero privilegio è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano, a cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro e che oggi sono nelle condizioni di tornare a frequentare il parco, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e dell'esercito che in tempi velocissimi hanno ripulito quella che era una piazza di spaccio. Lo Stato c'è, c'è in tempi celeri e non solo quando i riflettori erano accesi ma anche nei giorni successivi".