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Crisi di Governo 2022

Fallito il mandato esplorativo di Fico: “Non c’è disponibilità a dar vita a una maggioranza”

Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per riferire dell’incarico esplorativo da lui ricevuto: il mandato ha avuto esito negativo e, secondo quanto riferito da Fico, non esistono i presupposti per formare una maggioranza partendo da quella che sosteneva il governo Conte bis.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha comunicato al capo dello Stato, Sergio Mattarella, che il mandato esplorativo che gli è stato affidato non ha raggiunto l’obiettivo di arrivare alla formazione di un nuovo governo attraverso un accordo di maggioranza. Fico parla di distanze che “permangono” e che non permettono di dare vita a una nuova maggioranza, basandosi sulle forze politiche che sostenevano già il Conte bis. “Si conclude oggi il mandato esplorativo che il presidente dalla Repubblica mi ha affidato”, esordisce Fico una volta terminato l’incontro con il presidente della Repubblica.

Allo stato attuale, spiega Fico, “permangono distanze” tali da sottolineare che “non ho registrato unanime disponibilità di dare vita a una maggioranza”. “A seguito di un giro di consultazioni a partire dalle forze politiche che sostenevano il governo tra le forze della maggioranza ho promosso l'avvio di un confronto su temi e punti del programma.Ho comunicato al capo dello Stato l’esito del mandato: allo stato attuale permangono distanze alla luce delle quali non ho registrato la volontà di dare vita a una maggioranza”, sono le parole pronunciate dal presidente della Camera in una breve dichiarazione al termine dell’incontro.

Fico conclude: “Ringrazio il presidente Mattarella per la fiducia, è stato un onore poter dare il mio contributo al Paese in un momento così complicato”. Circa un’ora prima si era concluso il ciclo di incontri alla Camera dei deputati convocati proprio da Fico dopo aver ricevuto l’incarico esplorativo dal capo dello Stato. Alla fine degli incontri c’era stata una rottura che secondo Matteo Renzi è imputabile sia ad alcuni temi come il Mes e la giustizia, che alla decisione del Movimento 5 Stelle di non cedere sui nomi di Domenico Arcuri, Lucia Azzolina e Alfonso Bonafede. I 5 Stelle, con Vito Crimi, accusano Matteo Renzi e Italia Viva di aver puntato solamente ad avere “più poltrone”.

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