Faccetta Nera suonata al Carnevale di Caprino, la denuncia di Possibile
Tra i carri e i cortei in maschera di Carnevale, c'è anche chi suona Faccetta Nera. È successo a Caprino, nel Veronese, e a segnalare la vicenda è stato Possibile. "Al Carnevale di Caprino si suona Faccetta Nera. Tutto normale?", scrive sui social il partito fondato da Pippo Civati, pubblicando il video girato da un utente. Che evidentemente apprezzava la situazione, in quanto lo si sente dire: "Bello, ci sono anche i bambini. Così la ascoltano, così si fa".
L'account di Possibile invece commenta: "In Italia non c'è alcun pericolo fascista? Come no".
Il riferimento è alle parole del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, che aveva attaccato una preside di Firenze, dopo che questa aveva scritto una lettera ai ragazzi per condannare un pestaggio squadrista avvenuto qualche giorno prima, sottolineando come il fascismo fosse nato proprio con le situazioni di quel tipo, piuttosto che con le grandi adunate. Ma il ministro aveva definito l'intervento improprio, affermando che non ci fosse alcun pericolo di deriva fascista in Italia.
Per Possibile, invece, il fatto che una canzone come Faccetta Nera venga suonata tranquillamente tra i carri mascherati e i festeggiamenti del Carnevale dimostra proprio come il pericolo fascista non sia scomparso con la caduta del regime di Mussolini.
Faccetta Nera è stata composta nel 1935 con l'obiettivo di esaltare l'iniziativa colonialista dell'Italia fascista nell'Africa orientale, una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Uno strumento di propaganda, che parla degli abusi e della schiavitù che le donne abissine hanno dovuto soffrire per mano dei militari italiani. E che sicuramente non dovrebbe essere intonata, come fosse una canzoncina qualunque, durante la celebrazione del Carnevale o in qualsiasi altra occasione.