Fabrizio Barca: “Non mi candido a segretario Pd. Tocca a Renzi”

"Il mio viaggio non porta a una candidatura. Penso però possa essere d'aiuto che una persona che ha fatto istituzioni e che fa amministrazione, porti all'interno del Pd il mio pragmatismo e il mio essere di sinistra". Fabrizio Barca, ospite della trasmissione di RaiTre Agorà, torna a parlare del suo futuro e di quello del Partito Democratico, raccontando però soprattutto il suo "viaggio in Italia" e il progetto che ne sta seguendo. "Nel mio viaggio in Italiaho visto un grande patrimonio di risorse umane che avrebbe la possibilità di attuare processi di confronto e dibattito, ma che è in parte inutilizzato", ammette Baerca, che però racconta anche "l'enorme intelligenza dei suggerimenti che vengono da persone all'interno dei circoli e che, se venissero ascoltate, ci farebbero ottenere enormi risultati".

In tal senso, l'ex ministro per la Coesione Territoriale del Governo Monti mostra di avere le idee chiare sul Partito Democratico del futuro: "Ognuno nel Pd ha ruoli diversi e ricordo che un'organizzazione funziona non se ha un solo capo, ma se ha una squadra. […] Al momento il Pd parla troppo poco di contenuti e sempre e solo di persone". Proprio per questo Barca non ritiene necessario intraprendere in prima persona la scalata alla segreteria e, ricorda "gli occhi di sorpresa alla mia risposta negativa ogni volta che mi viene chiesto se farò il segretario del Pd. Anche dalla reazione a questa risposta capisco se le persone con cui sto parlando vogliono davvero impegnarsi o se cercano solo un altro trenino su cui salire". Serve un confronto vero e serio "sulle idee", che deve giovarsi del contributo di tutti e che non può fare a meno di Matteo Renzi, per il quale Barca usa parole di elogio ed una significativa chiosa: "Come si può non essere d'accordo che una figura come Renzi si candidi alla segreteria del partito?".