F35, il ministro Mauro: “Lo scopo dell’operazione è previsto dalla Costituzione”
Dopo le polemiche della scorsa settimana, con l'approvazione della mozione della maggioranza ed il parere contrario del Parlamento allo stop al programma di acquisto dei cacciabombardieri F35, torna a parlare il ministro della Difesa Mario Mauro. In una intervista a Radio 24, il ministro ribadisce la volontà del Governo di procedere nella partecipazione al progetto JSF, "deciso e pianificato nel tempo e da lungo tempo", puntualizzando anche che "questi aerei sono stati votati nei bilanci dal 2006 al 2008 anche col governo dell'Unione di Prodi che era composto di 12 partiti, se non vado errato, tra cui molti della cosiddetta sinistra antagonista". Per Mauro è necessario che sia messa da parte la demagogia e che si chiarisca che "non c'è nessuna voglia di esibizione muscolare da parte del governo, non c'è nessuna voglia di militarismo fuori luogo", dal momento che si tratta di una operazione perfettamente in linea con i principi costituzionali.
Spiega il ministro: "Lo scopo di questa operazione è quello previsto dalla Costituzione. Pur ripudiando la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie, siamo schierati con la comunità internazionale, per quelle operazioni di polizia internazionale che servono per contenere i conflitti e garantire la pace […] Ma 254 aerei Tornado vanno in pensione e 90 aerei F-35 ne prendono il posto, quindi in realtà avremo meno aerei di prima con una capacità tecnologica più grande". E, sulle polemiche circa la possibilità di diminuire il numero di velivoli il ministro precisa: "Io chiedo 150 aerei inizialmente ipotizzati, ora saranno 90, i soldi ipoteticamente disinvestiti da questi sistemi d'arma quanti ospedali e quante scuole sono già diventati? Dobbiamo farla finita con la demagogia e dobbiamo ricordarci che questo programma che costa 12 miliardi avrà ricavi per 16 miliardi che darà un impulso anche alla struttura della nostra attività d'impresa".
