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F35, il giorno della verità: ecco come il Senato può bloccare il programma JSF

Cosa contengono le 4 mozioni in discussione oggi e perché questa volta il programma potrebbe subire uno stop “reale”.
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Oggi pomeriggio il Senato della Repubblica è chiamato a discutere e votare quattro distinte mozioni sulla partecipazione dell'Italia al programma per l'acquisto degli F35. La questione è nota e già ampiamente dibattuta (qui vi abbiamo spiegato come stanno le cose dopo l'intervento del Consiglio Supremo di Difesa e qui le dieci ragioni per dire no agli F35), ma la giornata di oggi è centrale per capire quale sarà il futuro (vincolante) percorso. Al Senato della Repubblica infatti si discuteranno (e voteranno) quattro mozioni sulla partecipazione dell'Italia all'ormai celebre programma JSF per l'acquisto di x cacciabombardieri F35 della Lockheed – Martin (il numero dovrebbe, nelle intenzioni del ministero della Difesa, semplicemente variare tra 90 e 131).

In primis vi è la mozione della maggioranza che sostiene il Governo Letta, a firma Zanda, Schifani e Susta. In tale testo, emendato e corretto nel corso di un vertice di maggioranza solo qualche settimana fa, si chiede formalmente al Governo di impegnarsi a non procedere ad alcuna fase di "ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito" (il riferimento è al controverso articolo 4 della legge n.244 del 31 dicembre 2012). Nella mozione, inoltre si chiede all'esecutivo di "dare impulso, a partire dal Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di difesa comune europea in una prospettiva di condivisa razionalizzazione della spesa". Un tema non marginale e del quale avremo modo di parlare in maniera più articolata nelle prossime settimane.

L'opposizione giudica tale mozione troppo timida e suscettibile di interpretazioni capziose che potrebbero vanificare il tentativo di fermare il programma (non solo nel caso di una "relazione favorevole"). Per questo motivo presenta 2 mozioni, una a firma Movimento 5 Stelle, l'altra a firma Sinistra Ecologia e Libertà. I grillini criticano l'intero progetto Jsf ed evidenziano "le diverse criticità costantemente evidenziate e denunciate sia dal Government accountability office (GAO) che dal Pentagono" (costi, ritardi, difetti eccetera) ma soprattutto ritengono che il Parlamento non sia stato "correttamente e direttamente informato degli sviluppi dei programmi e soprattutto delle modifiche che vengono apportate nel tempo, né dei costi finali". Di conseguenza intendono impegnare il Governo:

ad abbandonare, in via definitiva, il programma per la produzione e l'acquisto dei previsti cacciabombardieri JSF, ponendo in essere ogni utile azione al fine di risolvere il contratto d'acquisto dei velivoli;

  • a favorire la riconversione dell'industria legata alla produzione delle armi allo scopo di tutelare i lavoratori impegnati nel comparto;
  • a procedere in tempi rapidi ad un'attenta ridefinizione del modello di difesa italiano sulla base del dettato costituzionale;
  • a subordinare qualsiasi decisione sui sistemi d'arma da acquisire alla stessa definizione del modello di difesa;
  • a definire un percorso che preveda finanziamenti selettivi, attraverso i quali individuare le priorità e le reali necessità del comparto, investendo minori risorse economiche, da utilizzarsi meglio al fine di portare l'Italia in linea con gli altri Paesi europei;
  • a destinare le somme del programma per l'acquisto degli F 35 al finanziamento di attività quali: attribuzione di un reddito di cittadinanza; peacekeeping e soluzione non violenta dei conflitti; attivazione di un programma straordinario di investimenti pubblici riguardanti piccole opere e finalizzato alla messa in sicurezza degli edifici scolastici; tutela del territorio nazionale dal rischio idrogeologico; realizzazione di un piano pluriennale per l'apertura di asili nido;
  • ad attivarsi presso la Nato e gli Stati Uniti per chiedere un'immediata rimozione di qualsiasi ordigno nucleare presente sul territorio italiano.

Quella dei vendoliani De Petris, Barozzino, Cervellini, De Cristofaro e altri, dopo aver fatto una serie di considerazioni preliminari sullo stato degli edifici scolastici e del dissesto idrogeologico del Paese, nonché sull'inutilità del progetto F35, chiede che il Governo:

  • si attivi al fine di sospendere immediatamente la partecipazione italiana al programma di realizzazione dell'aereo Joint strike fighter – F35;
  • proceda in tempi rapidi ad un'attenta ridefinizione del modello di difesa italiano sulla base del dettato costituzionale e della nostra politica estera, affermando un ruolo centrale per la politica europea e sostenendo il ruolo di peacekeeping per le forze armate;
  • destini le somme così risparmiate ad un programma straordinario di investimenti pubblici riguardanti piccole opere e finalizzato prioritariamente alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, del territorio nazionale dal rischio idro-geologico, e alla realizzazione di un piano pluriennale per l'apertura di asili nido.

Last but not least vi è la mozione dei "dissidenti" del Partito Democratico, firmata da Casson, Amati, Tocci, Mineo, Capacchione, Puppato (che ha firmato anche quella di Sel) ed altri. Si tratta in sostanza di una mozione molto simile a quella dei vendoliani, che impegnerebbe il Governo a sospendere immediatamente la partecipazione al programma, con la destinazione dei fondi risparmiati ad investimenti pubblici riguardanti la tutela del territorio nazionale dal rischio idrogeologico, la tutela dei posti di lavoro, la sicurezza dei lavoratori. La questione centrale è che si tratta di una mozione che potrebbe far saltare il banco, soprattutto se i 5 Stelle decidessero di appoggiarla e se ci fosse un numero consistente di democratici coerente nel votarla. Ecco perché anche all'interno del Movimento sono in molti, come il senatore Orellana, a porsi delle domande di senso: "Ovviamente noi voteremo a favore della nostra mozione che però ha pochissime possibilità di essere approvata in quanto noi siamo solo in 50 (su 315). Mi domando ora se votando oltre la nostra anche quella di Casson e di SEL, non solo metteremo in difficoltà il PD che si troverebbe evidentemente diviso ma riusciremo ad almeno bloccare temporaneamente il programma F35". Resta da capire come si muoveranno i capigruppo della maggioranza e se riusciranno a far approvare senza cedimenti la loro mozione unitaria.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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