ExIlva, Giuseppe Conte: “Non ho soluzioni in tasca o una bacchetta magica. Non sono un supereroe”
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha incontrato gli operai dell'ex Ilva, ieri a Taranto. "Sono venuto per rendermi conto personalmente e vedere con i miei occhi", ha scritto su Facebook al termine della visita all'acciaieria, nell'ultima settimana al centro del dibattito politico e pubblico a causa dell'abbandono del colosso Arcelor Mittal. "Ho visitato lo stabilimento, ho ascoltato gli operai, i cittadini, gli esponenti di associazioni e di comitati, gli amministratori locali. Ho voluto questo confronto per capire meglio, per ascoltare le ragioni di tutti. Mi sono confrontato con il dolore di chi piange la perdita dei familiari, con l’angoscia di chi sente di vivere in un ambiente insalubre, con la sfiducia di chi ha perso un lavoro, con l’incertezza di chi ha il lavoro ma non è certo di conservarlo domani", ha proseguito il presidente del Consiglio.
Conte quindi ammette la difficoltà della delicata situazione, affermando di non avere ancora una soluzione per quanto riguarda l'acciaieria di Taranto: "Non sono venuto con una soluzione pronta in tasca, non ho la bacchetta magica, non sono un supereroe. Quello che posso dirvi è che il Governo c’è e con l’aiuto e la collaborazione di tutti, dell’intero “sistema-Paese”, farà di tutto per trovare una soluzione. Di tutto".
Il presidente del Consiglio potrebbe tornare a incontrare i vertici di Arcelor Mittal domani, mentre il governo è al lavoro per un fondo pluriennale da destinare al reiserimento nel lavoro di oltre 1.500 lavoratori. L'incontro non è stato ancora confermato e la situazione rimane in stallo. Il neo commissario europeo agli Affari economici ed ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha sottolineato: "In queste materie i patti vanno rispettati: questo riguarda sia il gruppo ArcelorMittal che le istituzioni italiane". Un riferimento implicito allo scudo penale, sul quale il Movimento Cinque Stelle rimane fermo nella sua posizione, anche se di fronte ad un aut aut del colosso dell'acciaio il leader pentastellato Luigi Di Maio potrebbe mettere il partito di fronte alle sue responsabilità.
Nella maggioranza i confronti continuano anche sul fronte dell'ipotesi di nazionalizzazione, con M5S e una parte dei dem in accordo. Tuttavia, mentre il governo e le istituzioni coinvolte continuano nella ricerca delle soluzioni, c'è anche chi continua a sostenere che la cosa migliore da fare sarebbe chiudere l'impianto. Sul caso continua anche lo scontro fra Confindustria e Cgil, con Vincenzo Boccia che afferma che "mantenere i livelli di occupazione con queste crisi congiunturali è un errore", e Maurizio Landini che replica che "sono parole senza senso, c'è un accordo da rispettare".