Ex Ilva, Italia Viva presenta due emendamenti al decreto Fiscale per reintrodurre lo scudo penale
La vicenda dell'ex Ilva entra a far parte della discussione sul decreto Fiscale. Italia Viva ha infatti presentato due emendamenti in Commissione Finanze alla Camera per ripristinare lo scudo penale per Arcelor Mittal, il colosso dell'acciaio ritiratosi dall0 stabilimento di Taranto dopo la cancellazione dell'immunità con cui gli amministratori venivano protetti da cause nate in precedenza per i problemi ambientali.
Il primo emendamento è stato creato ad hoc per il caso dell'accaieria di Taranto, mentre il secondo è una proposta più generale in tema di imprese sottoposte a opere di bonifica ambientale. Le modifiche avanzate dal partito di Matteo Renzi riguardano l'articolo 4 del decreto, il quale tratta il tema della burocrazia aziendale, e il 39, incentrato sui reati tributari.
Gli emendamenti del Pd
Altri emendamenti sono stati presentati dal Partito democratico, che ne ha depositati circa 200. Il partito di Nicola Zingaretti, tuttavia, ha affermato di voler ridurre la selezione a 140 proposte di modifica: fra queste non ci sarebbe però alcuna mozione che invita a reintrodurre lo scudo penale per Arcelor Mittal. I dem avevano dichiarato di valutare in via parlamentare la realizzazione di una norma che valesse per tutti i casi di questo tipo, non solo la particolare vicenda dell'ex Ilva.
Nel frattempo è slittato da oggi a domani il deposito dell'atto, presso il Tribunale di Milano, con cui Arcelor Mittal chiede formalmente di recedere dal contratto di affitto dell'ex Ilva. Una volta che l'atto sarà presentato, questo verrà trasmesso al presidente del Tribunale, che a sua volta lo assegnerà alla sezione specializzate nelle imprese.
Le dichiarazioni del ministro dell'Economia
Secondo il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, "il Governo deve mettere in piedi tutti gli strumenti necessari di cui dispone per una prospettiva di sviluppo" dell'acciaieria di Taranto. Secondo Gualtieri, l'esecutivo deve trovare delle soluzioni per il rilancio dell'Ilva, ma l'ipotesi di nazionalizzazione per il ministro è una "soluzione magica" che rappresenta una mera illusione. Tuttavia, non è da escludere un possibile intervento della Cassa depositi e prestiti: "È uno strumento che non va escluso dalla cassetta degli attrezzi di cui disponiamo".
L'Italia, continua Gualtieri, "deve rimanere un grande paese manifatturiero, ha bisogno di un'industria di base e, quindi, anche della siderurgica". Il governo deve quindi tenere sempre a mente che "avere un grande produttore moderno e ambientalmente sostenibile di acciaio a ciclo integrale sia nell'interesse strategico dell'Italia e dell'Europa". In conclusione, se Arcelor MIttal si deve impegnare nel rispetto degli impegni che ha sottoscritto, dall'altro lo Stato "deve essere in grado di dare tutte le necessarie garanzie giuridiche e amministrative asostegno della capacità di affrontare questo momento congiunturale difficile, ma senza mettere in discussione gli obiettivi industriali".