Evi a Fanpage: “Salvini chiarisca suoi rapporti con Mosca, magliette con immagine Putin le indossava lui”
La co-portavoce di Europa Verde Eleonora Evi, in un'intervista a Fanpage.it, torna sul caso dei presunti finanziamenti russi. L'Alleanza Europa verde e Sinistra Italiana ha infatti presentato un esposto in Procura della Repubblica una settimana fa, per chiedere l'apertura di un'inchiesta sul rapporto dell'intelligence statunitense diffuso il 13 settembre dal Dipartimento di Stato americano, rapporto che denunciava il flusso di denaro da Mosca allo scopo di influenzare e condizionare partiti politici e funzionari di governo stranieri in una ventina di Paesi.
Per Evi c'è la necessità di sgomberare il campo da qualsiasi dubbio: "Noi riteniamo che sia un diritto di tutte le cittadine e di tutti i cittadini italiani sapere se questi soldi sono arrivati a un qualunque partito politico italiano – ha detto Evi, spiegando così la ratio dell'esposto – E a naso chi ha indossato delle magliette con l'immagine di Putin è Salvini, quindi lui è il primo che qui deve chiarire, ma veramente chiarire. Riteniamo che ci possano essere anche dei profili di reato contro l'interesse nazionale".
Secondo gli ultimi accertamenti del Copasir la vicenda potrebbe essere archiviata nel nostro Paese, perché nel dossier non sarebbero incluse forze politiche italiane. Una circostanza confermata anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha ricevuto rassicurazioni in tal senso dal segretario di Stato Usa Anthony Blinken. Il presidente del Consiglio però nell'ultima conferenza stampa tenuta venerdì dopo la presentazione del decreto Aiuti ter ha ricordato le ingerenze russe in Italia non sono mancate: "La democrazia italiana è forte, non si fa battere dai nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati. Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia. Non bisogna avere timore di qualunque voce. È chiaro che negli ultimi 20 anni il governo russo, come risulta da amplissime ricostruzioni internazionali, ha effettuato una sistematica opera di corruzione in molti settori, in Europa e negli Usa. Sono cose note, non c'è di che stupirsi". Matteo Salvini, sentendosi chiamato in causa, ha risposto a Draghi: "Se ha dei nomi, nel mondo dell'impresa o del giornalismo, di persone corrotte o finanziate dalla Russia li faccia oppure sono chiacchiere al vento di una certa gravità".
Evi critica Letta
All'interno della coalizione di centrosinistra si registrano malumori per le dichiarazioni del segretario del Pd Enrico Letta, che durante il faccia a faccia con Giorgia Meloni sul sito del Corriere della Sera, ha detto: "Con Fratoianni e Bonelli c'è un accordo per la difesa della Costituzione, non faremo il governo insieme". Una frase che ha irritato non poco gli alleati: "Non so cosa sia passato per la testa a Letta nel fare questa dichiarazione, perché noi, Alleanza Verdi e Sinistra, ci siamo seduti al tavolo della coalizione con grande senso di responsabilità, con in mente alcune cose: la prima, la tutela della Costituzione, ma anche dare risposte alle emergenze attuali, la crisi climatica da un lato e la crisi sociale. Per questo abbiamo cercato di sederci a una tavolo e trovare una formula comune, con senso di responsabilità. Questa responsabilità non la vedo più, né nel segretario Letta né nel Pd. E mi sembra incredibile perché credo che tanti elettori del Pd e della sinistra, ma anche tanti esponenti del Pd, vogliano che questa coalizione faccia cose di sinistra e magari anche ecologiste. Penso che Letta abbia fatto un enorme errore".
Verdi-Si contrari a invio nuove armi a Kiev
Se da una parte il segretario del Pd Enrico Letta continua a ripetere che il sostegno all'Ucraina, anche in termini di nuove armi, non dovrà mai mancare "finché continua l'aggressione", dall'altra Europa Verde e Sinistra italiana propongono di rafforzare gli strumenti della diplomazia: "Noi abbiamo tenuto anche in passato una posizione diversa. Soprattutto in questo momento noi non riteniamo che alimentare lo scontro militare inviando armi sia la strada giusta da perseguire. Di armi (a Kiev ndr) ne sono arrivate tante, forse fin troppe. In questo momento invece lavorare per costruire tutti i possibili percorsi di pace dovrebbe essere la vera priorità del Paese, non inviare armi o investire in spese militari. E su questo gli unici a votare contro fin dal primo momento siamo stati noi di Europa Verde e Sinistra italiana. Tutti gli altri, penso a Conte e al M5s, hanno votato a favore, salvo poi cambiare idea, ritrattando, spacciandosi per coloro i quali non hanno mai voluto un aumento delle spese militari. La realtà è un po' diversa".