Salvini lancia Vannacci: “Voglio un generale che parli di pace in Ue, alla sinistra facciamo orrore”
"Roberto si candida per andare a cambiare questa Europa, abbiamo un obiettivo in comune". Matteo Salvini ha parlato così del generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni europee, durante la presentazione del nuovo libro del segretario leghista, chiamato Controvento. L'incontro tra i due uomini, ha detto Salvini, è arrivato "questa estate dopo l'accanimento mediatico contro di lui. Io sono contro la censura in ogni forma. Mi incuriosii e lessi, e ci conoscemmo".
Il ministro dei Trasporti ha scherzato su "l'inorridimento di certa sinistra per l'accoppiata luciferina, Vannacci e Salvini nella stessa sala. Qualcuno non se ne dà ragione". Uno dei punti su cui la Lega punterà in campagna elettorale è la pace. Salvini ha insistito: "Mi piace avere un generale per parlare di pace, perché è uno dei temi centrali del prossimo quinquennio in Europa saranno guerra o pace". Non è mancato un attacco al presidente francese Emmanuel Macron: "Qualche leader europeo parla sciaguratamente di mandare nostri soldati a combattere fuori dai nostri confini: ma chi sceglierà la Lega deve sapere che mai, nel nostro nome, un solo soldato italiano o europeo andrà a combattere o morire fuori dai confini europei".
Alle prossime elezioni europee, ha continuato il segretario del Carroccio, la "squadra di eccellenza della Lega" contribuirà a raggiungere un obiettivo preciso: "Il 9 giugno per la prima volta nella storia del Parlamento Ue si potrà avere una maggioranza senza socialisti e sinistra". Insomma, una coalizione di tutto il centrodestra, che però in Europa appare praticamente impossibile. In ogni caso, i risultati delle europee "non avranno la minima influenza sul governo italiano, non c'entrano nulla con rimpasti o nomine, anche se a livello europeo siamo su posizioni diverse".
Salvini ha parlato anche del suo libro: "Lo dedico a Silvio Berlusconi, ma anche a Maria Giovanna Maglie e a Umberto Bossi, perché la lealtà è un valore imprescindibile per me. Mi piacerebbe che ne regalaste una copia a chi non la pensa come noi. È fatto per parlare a chi ci vede attraverso la lente di tv e giornali che passano il tempo a screditarci".
Poi ha preso la parola lo stesso Vannacci, che è partito citando il titolo del suo noto libro e criticando il presunto attacco ai simboli cristiani in Europa: "Non c'è dubbio che un mondo senza identità è un modo al contrario, quello che ci sta offrendo l'Europa nell'ultimo tempo. Stanno togliendo tutti i simboli identitari che ci facevano riconoscere come europei: una delle caratteristiche che ci unisce da Capo Nord a Malta è la religione, ma per le olimpiadi hanno tolto pure il crocifisso dai manifesti olimpici di Parigi. Hanno tolto pure le campane, hanno annacquato tutto". L'Europa, ha aggiunto Vannacci, "deve sembrare una paccottiglia dove tutti vengono inclusi".
Poi ha dato la sua opinione sul tema della difesa comune europea: "Avrebbe tantissime problematiche di non facile soluzione: chi è che comanda? Chi decide? Chi prende gli ordini? Secondo me la soluzione migliore non è l'esercito comune. Gli eserciti sono strumenti che servono per la minaccia dell'uso della forza o per l'uso della forza. Non si deve inquinare la difesa nazionale a beneficio di una difesa comunitaria".