Von der Leyen dice che dopo le Europee è disposta ad allearsi con Meloni: “È anti-Putin e pro-Ue”
"Ho lavorato molto bene con Meloni, come con tutti i capi di governo e di Stato. Lei è chiaramente pro-Europa e anti-Putin, se la sua posizione è anche pro-Stato di diritto allora offriremo la nostra collaborazione. Dobbiamo formare una maggioranza per avere un'Europa forte". Le parole di Ursula von der Leyen aprono alla collaborazione tra Popolari e Conservatori dopo le prossime elezioni europee. La presidente in carica della Commissione europea, che sarà nuovamente la candidata dei Popolari, si è esposta durante il primo dibattito tra i candidati che si è svolto al Parlamento europeo: c'erano Nicolas Schmit, candidato dei Socialisti e democratici, Terry Reintke per i Verdi, Sandro Gozi per Renew Europe, Walter Baier per la Sinistra. Non erano rappresentati i Conservatori (Ecr, il partito europeo di Fratelli d'Italia) né Identità e democrazia (Id, quello della Lega), perché non hanno individuato dei candidati per la presidenza. Proprio Schmit ha lanciato l'attacco a Meloni, e in generale ai due gruppi europei di estrema destra: "In Italia vediamo un attacco contro i diritti delle donne e contro i media. I partiti del gruppo dei Conservatori non sono democratici e non rispondono ai valori fondamentali dell'Unione europea", ha affermato.
Lo scontro sulle alleanze nel prossimo Parlamento con Meloni e i Conservatori
Le parole di Schmit sono arrivate dopo una domanda sul tema delle alleanza nella prossima legislatura: i Popolari di Ursula von der Leyen potrebbero decidere di avvicinarsi ai Conservatori, spostando a destra l'asse politico dell'Unione europea. Come candidato dei Socialisti, che storicamente sono stati alleati dei Popolari nel Parlamento europeo, Schmit ha chiarito che non ci sarà la disponibilità a fare parte di questa eventuale alleanza: "Sono pronto a lavorare con tutte le forze democratiche, ma non considero che Ecr e Id come forze democratiche. Guardi dove sono al potere: in Svezia un partito dell'Id sostiene il governo, e stanno producendo fake news sugli agricoltori. In Italia vediamo un attacco contro i diritti delle donne e contro i media. Non rispondono ai valori fondamentali dell'Unione europea. Nessuna alleanza o accordo con l'estrema destra. Su certi temi non ci può essere ambiguità".
Lo stesso Schmit è poi tornato sul punto: "Signora Von der Leyen, ho sentito il discorso di Meloni a Madrid e ho sentito la sua idea di Europa. Questa non può essere uguale alla sua. Su questo serve chiarezza". Von der Leyen ha risposto: "Noi vogliamo costruire alleanza con parlamentari che siano a pro-Europa, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto. Guardando a Rassemblement national, a AfD, hanno nomi diversi ma una cosa in comune: sono amici di Putin e vogliono distruggere l'Europa". Anche in questo caso, la presidente della Commissione ha escluso Meloni e Fratelli d'Italia dall'elenco degli ‘impresentabili'.
Anche Sandro Gozi, del gruppo Renew Europe (guidato da Emmanuel Macron, e che in Italia è rappresentato dalle liste Azione e Stati Uniti d'Europa), ha tracciato una linea chiara: "Non capisco come Von der Leyen sia pronta ad aprire all'estrema destra di Ecr e Id, a Meloni, a Zemmour. Loro sono contro l'Europa, vogliono smantellarla. Bisogna combatterli". Terry Reintke, candidata dei Verdi, ha toccato lo stesso tema senza citare partiti specifici: "Ci sono politici di estrema destra che vogliono destabilizzare questa unione. Vediamo politici di estrema destra che lavorano con Putin e con la Cina. La più grande strategia per la sicurezza europea è evitare lo spostamento verso l'estrema destra".
Il supporto all'Ucraina e la posizione su Gaza e Israele
Tra i temi discussi c'è stato proprio quello della sicurezza, la difesa europea e il supporto all'Ucraina. La presidente Von der Leyen ha ribadito la posizione dell'Ue: "Dobbiamo sostenere l'Ucraina, che combatte una guerra di libertà contro oppressione, democrazia contro autocrazia. Ovviamente, allo stesso tempo dobbiamo rafforzare le nostre difese". Anche Schmit, per i Socialisti, ha sostanzialmente concordato: "Preferirei non investire così tanti soldi nella difesa o nel sostegno all'Ucraina, ma non abbiamo scelto noi l'invasione del regime fascista di Putin. Questo però non significa non investire in coesione sociale".
Walter Baier della Sinistra ha cambiato linea: "I Paesi Nato dell'Ue spendono il doppio della Russia per la difesa. Dobbiamo disarmare e cercare soluzioni politiche al conflitto, per pace e stabilità". Qui è arrivata la replica di Schmit: "Tutti vogliono la pace, ma quali sono le condizioni di Putin? Quelle sono ‘ciò che è mio è mio, ciò che è tuo è negoziabile'. Questo è Stalin. Non possiamo iniziare le trattative su queste condizioni". Anche Sandro Gozi, proponendo un piano da 100 miliardi per la difesa europa, ha ribadito l'impegno per Kiev: "Putin non si fermerà lì, in Ucraina dobbiamo vincere: o sei abbastanza potente da sederti al tavolo, o ti trovi sul menù".
A quel punto, lo stesso Baier (Sinistra) ha chiesto: "Come è possibile che stiamo parlando di sicurezza e nessuno ha ancora menzionato Gaza e Israele? Quand'è che l'Ue lancerà delle sanzioni verso il governo israeliano per fermare il massacro?". La risposta di Von der Leyen è arrivata subito: "È una situazione drammatica, dobbiamo ricordare la tragedia del 7 ottobre, ma siamo sempre stati chiari con il governo israeliano, deve seguire le norme internazionali e umanitarie. Per questo voglio chiarire che non abbiamo sospeso i finanziamenti all'Unrwa: il nostro dovere è supportare la popolazione di Gaza e andare verso la soluzione di due popoli due Stati".