Europee, Foti (Fdi): “Meloni unico premier vincitore in Ue”. E ritratta sull’alleanza con i Socialisti
di Marco Billeci e Luca Pons
Le elezioni europee sono andate bene, per Fratelli d'Italia, e ora i toni sono decisamente più tranquilli rispetto a quelli della campagna elettorale. Numeri alla mano, FdI è ancora il primo partito del Paese e ha migliorato il suo risultato rispetto alle elezioni politiche, consolidando la leadership di Giorgia Meloni. Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, intercettato da Fanpage.it ha commentato i risultati, e non ha chiuso a un accordo con i Socialisti europei nelle trattative che decideranno le cariche dell'Ue nelle prossime settimane: "Tempus regit actum", si è limitato a commentare. Una formula giuridica che, di fatto, significa che ogni decisione va presa in base alla situazione del momento. Anche quella sulle alleanze europee.
Foti ha precisato che, prima ancora che la presidente del Consiglio apra un dialogo con chi ha attaccato in campagna elettorale (che siano i Socialisti o il presidente francese Macron), "saranno in molti a dover parlare con la Meloni. Mi pare che l'unico capo di governo che esce vincitore da queste elezioni si chiama Giorgia Meloni". In passato, ha insistito Foti, "l'Italia doveva necessariamente essere succube di un asse franco-tedesco. Oggi quell'asse è stato fatto a fette dagli elettori francesi e tedeschi. Macron, doppiato dalla Le Pen, è costretto a sciogliere l'Assemblea nazionale e fare delle elezioni a la va o la spacca. Se andiamo dall'altra parte troviamo Scholz che porta la Spd al risultato più basso della sia storia politica, e ai Verdi che crollano".
Resta il fatto che per le trattative, ad esempio, sul prossimo presidente della commissione europea, è proprio con Scholz e Macron che ci si bisognerà confrontare. A indicare il presidente dovrebbero essere i Popolari europei, il gruppo più numeroso del nuovo Parlamento, che prima del voto avevano candidato Ursula von der Leyen. Ma "i presidenti dei quattro Paesi che sono sempre stati individuati come dei Paesi guida dell'Unione europea – Francia, Germania, Italia e Spagna – non ce n'è uno che sia della famiglia dei Popolari europei. Quindi vuol dire che i Conservatori europei, e Giorgia Meloni in prima persona, giocherà non per se stessa ma per l'Italia, la partita importante".
Insomma l'interesse sarà "difendere gli interessi italiani nel migliore dei modi possibile", ha concluso Foti. E se prima delle elezioni, ancora ai microfoni di Fanpage, diceva chiaro e tondo: "Mai con i socialisti", oggi ha usato una formula ben più morbida: "Io dico che tempus regit actum", saranno il tempo e la situazione a stabilire la decisione migliore da prendere.
Foti ha commentato anche il fatto che al Sud Fratelli d'Italia sia stato superato dal Pd per numero di voti, ma ha detto che il problema non è l'autonomia differenziata: "Evidentemente le promesse che sono state fatte dai Cinque stelle non pagano più. Bisogna necessariamente dare a quelle popolazioni nuovi obiettivi che non si possono raggiungere in due mesi". Invece l'autonomia "c'è da vent'anni, è nella Costituzione", e quello che si vuole approvare ora è "solo l'introduzione di alcuni passaggi che non ci sono nella Costituzione, tipo i Livelli essenziali delle prestazioni. E soprattutto c'è un punto di equilibrio notevole, perché si va non a saccheggiare le casse dello Stato, ma ad invarianza di gettito e di risorse".
Tradotto, però, significa che lo Stato non metterà un soldo per garantire che le Regioni possano effettivamente rispettare quei Lep: "Ma dato che i Lep sono la condizione necessaria per poter fare l'autonomia differenziata o la si fa così, io non la si va". Il punto è politico: "Non c'è mai stata una garanzia di questo tipo a tutela di tutte le Regioni. Poi capisco che il padre padrone della Campania si diverta ogni giorno a raccontare barzellette", conclude Foti con una frecciatina a Vincenzo De Luca: "Non c'è bisogno di rispondergli. Imitare Totò basta un giorno, farlo tutto l'anno diventa pesante.