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Elezioni europee 2024

Europee, candidato di FdI Berlato nega di essere no vax ma insiste: “Sui vaccini non ci dicono la verità”

Sergio Berlato è un parlamentare europeo che sarà ricandidato con Fratelli d’Italia nel Nord-Est. Il suo nome sarà al secondo posto in lista, sotto quello di Giorgia Meloni. Accusato per le sue posizioni contrarie ai vaccini anti Covid, si è difeso: “Ho scelto di non farmi inoculare sostanze geniche sperimentali, non ci hanno detto la verità”.
A cura di Luca Pons
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Continua la polemica sulla ricandidatura di Sergio Berlato, eurodeputato uscente di Fratelli d'Italia, alle prossime elezioni europee. Nelle liste di FdI Berlato sarà il secondo nome al Nord-Est, secondo solo a Giorgia Meloni stessa. Molti esponenti dell'opposizione però nelle ultime ore lo hanno attaccato per le sue posizioni sul Covid e sulle vaccinazioni, accusandolo di essere no vax anche perché il primo maggio è intervenuto e ha moderato un evento chiamato "Dopo il grande imbroglio del Covid 19: pretendiamo verità e giustizia". Oggi, l'europarlamentare ha fatto delle dichiarazioni per difendersi, ma ha ribadito molti punti della sua linea sul tema.

"Premetto che non sono affatto un no vax, sono pluri-vaccinato. Visto anche il mio ruolo di parlamentare europeo che ricopro da quattro legislature, mi sono sottoposto a tutte le vaccinazioni e non solo a quelle obbligatorie", ha detto Berlato ad Adnkronos, chiarendo però che si riferisce a vaccinazioni diverse da quelle contro il Covid: "Ho scelto consapevolmente di non farmi inoculare sostanze geniche sperimentali, che non sono vaccini". Sembra evidente il riferimento ai vaccini anti-Covid, che (vale la pena di ricordarlo) sono vaccini in tutto e per tutto.

Riguardo all'accusa di essere un "negazionista del Covid", il parlamentare europeo ha risposto: "Non ho mai detto che il Covid non esiste, tant'è vero che anche io mi sono ammalato. Dopo essermi correttamente informato da alcuni luminari ho scelto consapevolmente di non farmi inoculare sostanze geniche sperimentali, che non sono vaccini. Mi sono affidato a cure mediche normali, utilizzando dei normali farmaci".

Berlato quindi non si è vaccinato contro il Covid: "Mi sono affidato a medici, che non sono certo stregoni, i quali anziché applicare il protocollo ministeriale (tachipirina e vigile attesa), curavano le persone. Io ho 64 anni grazie alle cure domiciliari precoci sono guarito in tre giorni". Non è un ‘negazionista' nel senso che non nega che il Covid sia esistito, ma lo definisce un "grande imbroglio" (come il titolo dell'evento che ha moderato) perché "non è mai stata garantita una corretta informazione su questa materia, non ci hanno mai raccontato la verità".

Berlato ha rincarato la dose: "Ci hanno detto che solo questi presunti vaccini potevano salvarci da morte certa, ma tale narrazione è stata smentita dai fatti. E siccome si è creato un grande imbroglio, il mio dovere istituzionale è quello di garantire ai cittadini la più corretta informazione lasciandoli liberi di compiere scelte consapevoli". Lo scopo dell'evento – che è stato uno di molti – era quello di dare "spazio a medici e luminari affinché la gente potesse compiere scelte libere e consapevoli".

Oggi sono continuate le critiche nei confronti della candidatura di Berlato. Stefano Bonaccini, che sarà capolista del Pd nella stessa circoscrizione, ha scritto sui social: "C'è molto imbarazzo dentro gli stessi Fratelli d'Italia, ma l'imbarazzo dovrebbe esserci pensando prima di tutto ai tanti che hanno perso la vita durante la pandemia, agli straordinari medici e infermieri impegnati in prima linea, e poi agli elettori, cui si propone questo tipo di candidatura". Aurora Floridia, senatrice di Alleanza Verdi-Sinistra, ha attaccato: "Un altro inganno ai danni dei cittadini italiani onesti e perbene. La ricandidatura di Berlato è l'emblema della statura e del valore che il governo Meloni dà alla competenza e alla rappresentanza dell'Italia all'estero No vax, omofobo e negazionista dei cambiamenti climatici. Il peggio del peggio della propaganda spiccia".

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