Europa, costi della politica a confronto: in Italia gli stipendi parlamentari più costosi
La manovra "lacrime e sangue" non toccherà le buste paga dei parlamentari. Almeno per il momento, come si evince dalle ultime modifiche del decreto Salva Italia: il nuovo esecutivo tecnico non si occuperà infatti della disposizione che avrebbe dovuto portato al taglio degli stipendi della casta, livellandoli alla media di quelli dei colleghi europei. Il premier Mario Monti ha stabilito che sarà il Parlamento a occuparsene con misure "immediate". Immediate quanto? I presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, hanno assicurato, che si faranno entro gennaio, placando provvisoriamente gli animi dei dissidenti di Montecitorio che, capeggiati dal pioniere Lamberto Dini, avevano protestato in vista delle revisioni salariali. Nessun rinvio invece per l'abolizione dei vitalizi: è giunto dagli uffici di presidenza di Camera e Senato l'ok definitivo alla riforma con la quale si passerà a calcolare le pensioni in base ai contributi effettivamente versati e deputati e senatori percepiranno il loro assegno solo dopo aver compiuto 60 anni.
La decisione di rivedere gli stipendi degli onorevoli (ma non solo, il provvedimento riguarderà ad esempio anche sindaci e governatori) italiani, oltre ad arrivare in un periodo in cui il disastro economico del Belpaese porta alla necessità di un sacrificio corale, va letta anche nell'ottica di quelli che sono i dati emersi dallo studio del Servizio per le competenze parlamentari della Camera che ha fatto un confronto tra i costi della politica in Italia, Regno Unito, Francia, Germania e UE. I risultati? Basterebbe dire che i politici italiani percepiscono gli stipendi più alti e il vitalizio più considerevole di tutto il Vecchio Continente per spingerci a definire "indegne" le proteste di coloro che si lamentano dei tagli.
Camera dei Deputati – Italia
Per i 630 deputati italiani l'indennità parlamentare è di 11.703,64 euro lordi (5.486,58 se si considerano le detrazioni fiscali e previdenziali). Una cifra che ben si sposa con tutta la serie di privilegi dovuti ai nostri rappresentati politici. Dai rimborsi per le telefonate (258 euro), a quelli per le spese informatiche (2.500 euro), passando per quello del soggiorno a Roma che equivale a più di 4 mila euro. Ma un risarcimento di 1331 euro è previsto pure per i trasferimenti in aeroporto. E se ciò non bastasse ci sono pure i viaggi gratuiti in autostrada, e su tutti i trasporti sul territorio nazionale. Una volta terminata la legislatura i nostri onorevoli ricevono una sorta di liquidazione, di 46814 euro per una legislatura, 140443 per tre. E quindi arriva il tanto agognato vitalizio (che spinge i nostri "onorevoli" a comportamenti simili): 2.486 euro al mese dai 65 anni con un mandato, 4.973 euro dai 60 anni con due, 7.460 euro con tre.
Assemblée nationale – Francia
Non va così bene ai cugini transalpini, la cui indennità lorda è di 7.100 euro (5.677 escluse le ritenute previdenziali). A differenza degli italiani non dispongono di una diaria; il rimborso soggiorno si riduce a dormire in uffici o in residence scontati. Viaggiano senza pagare in treno ma per gli spostamenti in aereo hanno solo 40 viaggi pagati fra il loro collegio e Parigi e sei viaggi all'esterno del collegio. Per le spese attinenti al mandato hanno a disposizione 6400 euro. Il vitalizio è di 1200 euro per un mandato, di 2400 euro per due.
Bundestag – Germania
Non si possono lamentare i 620 onorevoli teutonici: 7.668 euro lordi di indennità, viaggi gratis su treni e aerei nel territorio nazionale (ma solo ,ovviamente, nell’esercizio delle funzioni e in classe economica), ufficio già ammobiliato nei palazzi del Bundestag e 1.000 euro mensili per gestirlo. Contributo mensile di 3.984 euro per ogni mandato, con ritenute da 50 a 100 euro per i giorni di assenza. Ma non ci sono assegni di fine mandato, come in Francia, e il vitalizio è relativamente basso: arriva solo a 67 anni, 961 euro lordi per 5 anni di mandato, 1.917 per dieci.
House of Commons – Gran Bretagna
Per i 630 deputati inglesi c'è la diaria, che però non può andare oltre i 1.922 euro mensili, di cui 1.680 per rimborso locazione. Lo stipendio a lordo è di 6.350 euro, il netto varia, così come il contributo previdenziale. Pochi privilegi per i viaggi: rimborso solo per taxi, e solo a partire dalle 23, e metropolitana e trasporti solo in economica. Vitalizio che arriva dai 65 anni e va da un minimo di 530 euro lordi per un solo mandato a un massimo di 794 euro lordi.
Parlamento europeo
Ha il numero massimo di deputati: 736. A Bruxelles l’indennità mensile netta è di 6200 euro, quella di soggiorno di 304 euro per ogni presenza. C'è un rimborso viaggi per raggiungere le sedi parlamentare, mentre per gli itinerari all'esterno dello stato di elezione è elargito un indennizzo di 354 euro al mese. 4.299 euro mensili è la cifra di rimborso spese generali (ufficio, telefono, informatica). Per quanto riguarda la liquidazione è prevista indennità (non cumulabile con pensioni o stipendi) da 6 a 24 mesi. Vitalizio a 63 anni: 1392 euro per un mandato, 2784 per due, 5569 euro dai 20 anni in poi.