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Eurogruppo, cosa prevede l’accordo dell’Ue contro la crisi economica

L’Eurogruppo ha raggiunto un accordo sulla risposta economica comune alla crisi generata dal coronavirus. Un’intesa raggiunta dopo giorni di polemiche: alla fine i ministri delle Finanze dell’Ue hanno convenuto sull’utilizzo del Mes, della Bei e del fondo Sure per proteggere i posti di lavoro. Nessuna traccia, nel testo, degli eurobond richiesti dall’Italia. Ma vediamo nello specifico che cosa prevede l’accordo.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo giorni carichi di tensione, è arrivato l'accordo dell'Eurogruppo sulla risposta comune dell'Unione europea alla crisi economica generata dall'emergenza coronavirus. Le trattative si erano bloccate mercoledì, in assenza di un compromesso: se da una parte Stati come l'Italia continuavano a insistere sulla necessità di iniziative straordinarie per fronteggiare lo shock economico, come gli eurobond, dall'altra Paesi come l'Olanda chiedevano l'utilizzo di strumenti esistenti, come il Mes, e non erano disposti ad accettare quella che temevano potesse diventare una mutualizzazione del debito pubblico.

Dopo giorni di polemiche, tuttavia, è stata raggiunta un'intesa sul piano economico comune contro la crisi da Covid- 19. L'accordo raggiunto riguarda il Mes, la Bei e il fondo contro la disoccupazione. Degli eurobond, invece, nessuna traccia nel testo convenuto dai ministri delle Finanze Ue. Vediamo quindi che cosa prevede nello specifico l'intesa raggiunta.

Che cosa afferma l'accordo dell'Eurogruppo

L'accordo sottoscritto dai ministri delle Finanze dei Paesi dell'Eurozona inizia sottolineando che si farà "tutto il necessario per rispondere alle sfide poste dalla crisi in spirito di solidarietà": quindi vengono menzionate iniziative a breve così come a lungo termine, come parte di una strategia comune che l'Europa mette in campo contro la pandemia. Gli Stati membri, si sottolinea, hanno già intrapreso percorsi nazionali di contrasto all'emergenza per un'azione che congiuntamente vale il 3% del Pil dell'Unione. Le misure dei singoli Stati membri hanno assicurato liquidità per un totale del 16% del Pil Ue.

Assicurando che l'Eurogruppo rimarrà pronto a intervenire nuovamente, si delinea il contenuto del piano comune. Per prima cosa si afferma la flessibilità delle regole europee in questa risposta alla crisi: "Viene offerta la flessibilità necessaria ai budget nazionali per supportare l'economia e rispondere in maniera coordinata all'impatto della pandemia", si legge. Si sottolinea quindi che ciò avverrà utilizzando il budget europeo: "Accogliamo la proposta della Commissione di fare il miglior uso possibile delle risorse esistenti nel quadro del budget europeo per combattere la crisi". In questo senso vengono menzionati 37 miliardi da utilizzare per far fronte alle conseguenze dell'emergenza, secondo la Coronavirus Response Investment Initiative. Inoltre, il Solidarity Fund sarà potenziato, in modo da includere le crisi sanitarie: ciò permetterà agli Stati membri più colpiti di accedere a un supporto finanziario per un totale di 800 miliardi di euro nel 2020.

L'intervento economico

In termini di politica economica, si ricorda il piano della Bce per cui sono stati messi a disposizione come Pandemic Emergency Purchase Programme 750 miliardi di euro. E si guarda positivamente alla "proposta della Commissione in merito a una temporanea flessibilità nell'utilizzo dei fondi europei". Quindi viene affermato: "Abbiamo raggiunto un accordo per uno strumento dedicato al finanziamento di aiuti di emergenza contro il Covid-19": uno strumento che servirà in primo luogo a "rinforzare il sistema sanitario". Viene quindi riattivato l'Emergency Support Instrument, che stanzierà 2,7 miliardi di euro, attingendoli dal budget europeo. Inoltre, verrà potenziato il mandato della Bei, la Banca degli investimenti europei: "Accogliamo con favore l'iniziativa della Bei di creare un fondo di garanzia pan-europeo da 25 miliardi, che potrà supportare finanziamenti per 200 miliardi alle imprese, grazie anche al Mes".

L'utilizzo del Mes

Si arriva quindi a parlare del Meccanismo europeo di stabilità, l'epicentro dello scontro nelle scorse settimane tra i Paesi del Nord e quelli mediterranei. "Paracaduti economici sono attivati nell'Eurozona e nell'Ue. Per quanto riguarda i Paesi Euro, il Mes dispone di strumenti che potranno essere usati, quando necessario, in una modalità idonea allo shock simmetrico causato dal Covid-19", si legge. L'unica condizionalità per l'accesso al fondo Salva-Stati sarà "l'impegno a utilizzare questa linea di credito in ambito domestico per finanziare, direttamente o indirettamente, il sistema sanitario". Ok all'utilizzo del Mes senza restrizioni, quindi, ma solo per far fronte all'impatto economico dell'emergenza coronavirus. L'Eurogruppo specifica che i Paesi potranno richiedere l'accesso al fondo nel giro di due settimane e sottolinea che ogni Paese membro potrà richiedere fino al 2% del suo Pil.

Alla fine, quindi, si è deciso di utilizzare il Mes per rispondere alla crisi economica da coronavirus. Il fondo Salva-Stati, tuttavia, sarà adattato alle esigenze dell'emergenza. Tuttavia, nei giorni scorsi, Paesi come l'Italia si erano opposti fermamente al suo ricorso, definendolo inadeguato a uno shock economico di questa portata e accusando gli altri Stati membri di non essere abbastanza solidali. Il Mes è stato infatti creato nel 2012 come una specie di rete di sicurezza per i Paesi in grave dissesto finanziario: attraverso il Mes lo Stato che richiede l'aiuto riceve ingenti prestiti, tramite l'acquisto ad esempio di titoli di Stato o un programma di credito, ma è costretto a sottostare a un piano di risanamento del proprio debito. Una clausola tradotta spesso come una perdita di sovranità. Sebbene questa condizione venga meno con l'emergenza, ci saranno comunque dei parametri da rispettare.

Il supporto della ripresa

Nel documento stilato dai ministri delle Finanze viene anche menzionata la creazione del fondo Sure (Support to mitigate unemployment risks in emergency): "In uno spirito di solidarietà e alla luce della natura eccezionale della crisi, concordiamo sulla necessità di stabilire, per tutta la durata dell'emergenza, uno strumento temporaneo di assistenza finanziaria (…) per proteggere i posti di lavoro". Si ricorda quindi, come già annunciato dalla Commissione europea, che saranno messi a disposizione per i Paesi Euro 100 miliardi contro la disoccupazione. Infine si annuncia la creazione di un fondo per sostenere la ripresa economica una volta terminata l'emergenza, che attingerà sempre dal budget europeo. Un budget, che dovrà chiaramente essere rivisto a causa dell'emergenza: nell'accordo dell'Eurogruppo si sottolinea infatti che il prossimo Multiannual Financial Framework dovrà essere adattato alla crisi economica da Covid-19, e dovrà inoltre essere focalizzato sulla ripresa dell'Eurozona in seguito allo shock senza precedenti generato dalla pandemia.

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