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Eterologa: no alla scelta del colore della pelle. Lorenzin: “Non siamo al supermercato”

Sarà presentato domani il decreto sulla fecondazione eterologa. Il testo esclude che i genitori possano scegliere il colore della pelle del bambino o altri caratteri somatici. Il Ministro Lorenzi: “Non è possibile scegliere, non siamo al supermercato”.
A cura di Angela Marino
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in vitro

È già polemica sul decreto relativo ala fecondazione eterologa, introdotta in Italia grazie alla cancellazione del divieto previsto dalla legge 40. Secondo quanto anticipato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il testo, che sarà presentato domani al Consiglio dei ministri, non prevede che sia garantita la compatibilità dei caratteri somatici (colore della pelle, degli occhi) e del gruppo sanguigno del bambino con quelli dei genitori che ricevono i gameti. Dichiara il Ministro: «Il discorso della compatibilità non è previsto. Il mio decreto è di un articolo e consente di far partire l’eterologa su tutto il territorio nazionale applicando le direttive europee e con controlli certi e chiari perché non si ripetano casi come i gemellini scambiati a Roma. Le linee guida saranno presentate in seguito. Il discorso della compatibilità se vuole farlo, lo introduca il Parlamento. Per quanto mi riguarda sono contraria: questa si chiama discriminazione razziale. Non se ne parla, sarebbe anticostituzionale. È come se chi adotta un bambino lo potesse scegliere. Lo impedisce la legge. Mica siamo al supermercato».  Sarà possibile quindi ricorrere alla fecondazione eterologa "su tutto il territorio nazionale negli ospedali pubblici con il ticket, come avviene già per l’omologa», ma il centro non sarà tenuto a garantire la compatibilità.

Si dice contraria alla richiesta di compatibilità anche Eugenia Roccella (Ncd), vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera: «Questa si chiama selezione della razza e dei canoni estetici. Insomma, c’è stato detto che, come per l’adozione, ricorrere all’eterologa era un gesto d’amore, e che al bambino serve solo l’amore dei genitori. Un amore, però, condizionato al colore della pelle: lo amiamo solo se è bianco, se è nero non lo vogliamo?»

Infuriano le polemiche di chi invece ritiene che la compatibilità dei caratteri somatici sia un fattore che agevola lo sviluppo emotivo del nascituro e il suo inserimento all'interno del nucleo familiare. A favore della scelta dei caratteri si dice anche Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni: «Nell’applicazione delle tecniche con donazione di gameti, secondo gli esperti, i medici dovranno necessariamente rispettare il principio della “compatibilità” che attiene le caratteristiche somatiche e il gruppo sanguigno il più compatibili possibili con quelle della coppia ricevente. Tutto ciò viene attuato a livello internazionale ed è necessario nell’interesse dello sviluppo psico-emotivo sereno ed equilibrato dei bambini che nasceranno. Non si tratta di una pratica eugenetica o razzista ma è una scelta ragionevole volta non a selezionare il “miglior” bambino ma a rendere più facile la sua esistenza. Se il ministro Lorenzin vuole vietare tutto ciò interviene nella sfera di competenza del medico e la Corte Costituzionale ha già chiaramente precisato che in questa materia deve essere il medico e non il legislatore a decidere come procedere".

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