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Il testamento choc di Priebke: “Non rinnego il passato. Camere a gas? Mai esistite, erano cucine”

Il testamento del gerarca nazista morto oggi a 100 anni, riconosciuto boia dell’eccidio delle Fosse Ardeatine conferma il suo antisemitismo: “Non rinnego il mio passato. Nei campi di concentramento non c’erano camere a gas ma solo immense cucine”.
A cura di Redazione
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Il boia nazista non è arretrato di un millimetro: gli anni passati, la condanna non l'hanno toccato, nessun rimorso nelle sue parole. "La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. E ancora: "Nei campi di concentramento non c'erano camere a gas (…) ma solo immense cucine. Già durante la guerra gli alleati hanno cominciato a fabbricare false prove sui crimini nazisti (…) Ancora oggi, se prendiamo le mille persone più ricche e potenti al mondo, dobbiamo constatare che notevole parte di loro sono ebrei". L'intervista-testamento di Eric Priebke, l'ufficiale nazista riconosciuto tra i responsabili dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, morto stamane a Roma, all'età di 100 anni, è stata resa nota oggi dall'avvocato Paolo Giachini, legale dell'ex SS. "Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung ed ancora ha a che fare con il senso dell'amor proprio e dell'onore. La politica è un'altra questione. Il Nazionalsocialismo è scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare" dichiara Erich Priebke nella testimonianza rilasciata all'indomani del suo centesimo compleanno, lo scorso luglio.

L'ufficiale nazista ha firmato la prima e l'ultima pagina dell'intervista-testamento, aggiungendo a mano la nota: "Nella ricorrenza dei miei 100 anni". Riconosce che "antisemitismo vuol dire odio" ma aggiunge: "Ho sempre rifiutato l'odio". Le persecuzioni contro gli ebrei? "In Germania sin dai primi del Novecento si criticava il comportamento degli ebrei", "Le prime leggi, definite razziali di Hitler, non limitavano i diritti degli ebrei più di quanto fossero limitati quelli dei neri in diversi stati Usa. Inglesi e francesi non si sono comportati molto diversamente con i sudditi delle loro colonie". "Hitler li aveva incoraggiati in tutti i modi a lasciare la Germania". L'intervistatore arriva a chiedere: "La colpa quindi di ciò che gli ebrei hanno subito secondo lei sarebbe degli ebrei stessi?" La risposta: "La colpa è un po' di tutte le parti". Priebke, 68 anni dopo la fine dell'ultimo conflitto mondiale e nonostante l'avanzata età parla ancora da uomo che si sente in guerra. Il suo nemico è l'America, e "la farsa" del Processo di Norimberga. L'accusa è che le prove erano tutte fabbricate dagli alleati, "hanno cominciato quando la guerra era ancora in corso". Ma dice: se "delle prove dell'Olocausto verranno fuori", "La mia posizione è di condanna tassativa per fatti del genere… sono inaccettabili come quello che è successo agli indiani d'America, ai kulaki in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli armeni in Turchia, ai prigionieri nei campi di concentramento americani in Germania". Il suo funerale non sarà preceduto da una camera ardente, l'ex SS sara' sepolto accanto alla moglie a Bariloce, nella città argentina dove anni fa si era rifugiato.

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