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Erdogan replica a Draghi: “Parole del presidente del Consiglio indecenti e maleducate”

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, replica al presidente del Consiglio, Mario Draghi, che lo aveva definito negli scorsi giorni un “dittatore”: “La dichiarazione del presidente del Consiglio italiano è stata una totale indecenza, una totale maleducazione”. Erdogan parla di una “totale mancanza di tatto”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo qualche giorno di silenzio e nessun commento ufficiale, è arrivata la replica del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, al presidente del Consiglio, Mario Draghi. In una conferenza stampa Draghi aveva definito Erdogan un "dittatore". E ora la risposta di Erdogan è tutt’altro che diplomatica: “La dichiarazione del presidente del Consiglio italiano è stata una totale indecenza, una totale maleducazione”, avrebbe detto secondo quanto riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu. Erdogan parla di una “totale mancanza di tatto”. Negli scorsi giorni alle dichiarazioni di Draghi avevano risposto molti esponenti della classe politica turca. Ieri il leader del partito conservatore del Movimento nazionalista (Mhp), alleato di governo di Erdogan, aveva detto che le dichiarazioni di Draghi rileverebbero “un’ammirazione segreta per Mussolini”. Erdogan ha aggiunto: "Prima di dire una cosa del genere a Tayyip Erdogan devi conoscere la tua storia, ma abbiamo visto che non la conosci. Sei una persona che è stata nominata, non eletta". Per il presidente turco "Draghi ha purtroppo danneggiato" le relazioni tra i due Paesi.

Nei giorni successivi alle dichiarazioni del presidente del Consiglio, la Turchia aveva condannato le parole di Draghi, convocando inoltre l’ambasciatore italiano ad Ankara, Massimo Gaiani. “Condanniamo con la forza le affermazioni senza controllo del primo ministro italiano nominato Mario Draghi sul nostro presidente eletto”, aveva affermato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. Su Twitter lo stesso ministro aveva affermato che le parole di Draghi mostrano una “inaccettabile retorica populista”. Concludendo: “Respingiamo al mittente queste affermazioni brutte e incontrollate”.

Le parole del presidente del Consiglio erano arrivate dopo il cosiddetto sofa-gate. I giornalisti avevano chiesto a Draghi un commento su quanto avvenuto nelle ore precedenti ad Ankara, dove il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, si era seduto sulla poltrona di rappresentanza accanto ad Ergodan, lasciando invece in disparte – su un divano – la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Condannando quanto avvenuto in Turchia, Draghi ha definito Erdogan un “dittatore” con riferimento alla situazione ad Ankara. Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, definisce “esilarante” la replica di Ergodan, presidente “che arresta i parlamentari dell'opposizione, bombarda i villaggi curdi. Draghi, definendolo ‘dittatore' ha solo detto la verità". Pina Picierno, europarlamentare del Pd, si augura “che la politica italiana, a prescindere dagli schieramenti, si esprima a sostegno di Draghi contro le parole inaccettabili di Erdogan”.

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