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Erasmus, Alitalia e i mezzi sconti per farli tornare a votare

La protesta degli studenti sparsi in Europa non ha avuto grandi risposte. Alitalia ha proposto biglietti scontati, che sono sì scontati, ma costano comunque troppo. Lo stato scorda involontariamente i giovani, ma l’involontario ha una spiegazione.
A cura di Andrea Parrella
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Ieri pomeriggio gli studenti Erasmus italiani a Bruxelles erano in protesta all'esterno del consolato italiano, così come un po' ovunque in Europa, per la manifestazione #IOVOTOLOSTESSO, che abbiamo segnalato qualche giorno fa. Non paghi (giustamente) dell'attenzione mediatica riservatagli durante il periodo pre elettorale da stampa ed opinione pubblica per la loro effettiva impossibilità a partecipare al voto, se non passando per l'acquisto di biglietti aerei decisamente salati. Ricordiamo che la legge prevede la possibilità di votare all'estero solo nell'eventualità in cui si possa attestare l'effettiva residenza all'estero, un documento che richiede, evidentemente, una permanenza maggiore rispetto a quella media di ogni studente Erasmus (che si aggira tra i sei e i nove mesi).

La discussione si accese intorno alla metà di gennaio, quando alcuni studenti si mobilitarono tramite gruppi su Facebook per dimostrare indignazione di fronte all'impossibilità di manifestare la propria preferenza elettorale. E pur a fronte di uno sforzo, dopo qualche giorno lo stesso ministro degli Interni Cancellieri affermò fosse impossibile riuscire a mettere in piedi, in tempi così ridotti, una deroga alla legge di base, anche se sollecitati da diverse forze politiche, specie quelle che contavano soprattutto sul voto dei giovani. Ingroia ad esempio, e tutta Rivoluzione Civile, si sono spesi affinché si facesse di tutto per evitare questa palese mancanza da parte dello Stato. Il "non ancora ex" pm parlò di risorse economiche recuperabili con un infinitesimale aumento dello 0,08% sul prelievo fiscale applicato al volume delle giocate sulle slot machine. Tutto questo per consentire agli studenti di spostarsi gratuitamente in treno o in aereo potrebbero essere.

Così, ad inizio febbraio, Alitalia propose nel suo sito un'offerta speciale solo per gli studenti Erasmus che permettesse voli di andata e ritorno a partire € 99,00. Esiste una pagina specifica ancora valida. Giorni dopo, comparivano su diversi blog, perché di fatto pare che l'offerta fosse una bufala, con biglietti che arrivavano a costare quasi 600 euro per la trasferta elettorale. Come al solito, la verità sta nel mezzo. Provando a chiamare, sia nei giorni scorsi che ‘stamattina stessa, domenica 24 febbraio (a proposito, oggi si vota!), gli impiegati dei call center Alitalia rispondono tutti col tono di chi "ah sì, ho sentito accennare alla cosa", mentre freneticamente smanettano sul loro mouse per cercare informazioni sul database.

Morale della favola: un'offerta esiste. Per acquistare un volo da Bruxelles a Napoli, oppure da Parigi a Napoli (scelte due mete di riferimento a caso per finti fratelli temporaneamente all'estero), il prezzo totale oscilla tra i 150 e i 160 euro circa (anche se si prendono a riferimento solo due città europee e, per questo, attendiamo segnalazioni degli studenti all'estero). Sono prezzi favorevoli, indubbiamente, ma va detto, al di sopra delle possibilità di molti studenti che quelle cifre le pagano per un mese di residenza all'estero. Insomma, per chi dovesse averne facoltà, tornare è scelta "sostenibile" ed il loro voto varrà moralmente il doppio. Massima solidarietà a chi invece sarà del tutto impossibilitato, che uno stato si scordi dei propri giovani è una dimenticanza sì involontaria, che tuttavia conferma una realtà abbastanza definita.

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