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Naufragio nel Mediterraneo, Pd e M5s criticano l’accordo Tunisia e chiedono una nuova Mare Nostrum

Dopo l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo, di un barchino partito da Sfax, da Pd e M5s sono arrivate diverse critiche all’accordo firmato tra Ue e Tunisia, voluto molto dal governo italiano per fermare le partenze.
A cura di Annalisa Girardi
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Immagine di repertorio
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Dopo l'ennesimo naufragio nel Mediterraneo, da Partito democratico e Movimento Cinque Stelle arrivano diverse critiche sulla gestione dei flussi migratori, soprattutto in relazione all'accordo stretto con la Tunisia con l'obiettivo di fermare le partenze. E si chiede una missione di soccorso europea. "Oggi un'altra strage a largo di Lampedusa, un'altra tragedia, altri morti innocenti in fuga da guerre, discriminazioni, carestie e condizioni di vita intollerabili nei loro paesi di origine. Continueremo ad insistere senza fermarci: servono vie legali e sicure per l'accesso all'Unione europea e a tutti i suoi Stati membri, altrimenti l'unico modo per raggiungerla sono rotte pericolosissime in mano ai trafficanti", ha scritto in una nota Elly Schlein, sottolineando come sia "necessaria una missione istituzionale europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, una Mare Nostrum europea per salvare le vite prima che sia troppo tardi".

E ancora: "È urgente che si prendano decisioni vere, concrete, efficaci. Ogni volta che accadono eventi così dolorosi abbiamo sentito tante parole che diventano rituali se non si trasformano in azioni. Non c'è più tempo da perdere. Bisogna porre fine all'esternalizzazione delle frontiere che sta violando diritti fondamentali delle persone, fatta anche attraverso cinici accordi con Paesi che non garantiscono diritti e democrazia. L'Unione europea deve farsi promotore luce di una vera politica condivisa di accoglienza, che salvi le persone in mare e sulle rotte più pericolose. L'Europa è questo o non è. Non è muri, odio, intolleranza, ma solidarietà, umanità, libertà".

"A meno di un mese dal Memorandum sottoscritto tra Ue e Tunisia assistiamo all'ennesimo tragico naufragio in cui, nella scorsa notte, secondo quanto appreso dal racconto dei quattro sopravvissuti, hanno perso la vita 41 persone in fuga da Sfax. La presidente Meloni lo aveva definito ‘un importante e grande lavoro diplomatico', dichiarato da lei stessa come modello in grado di ‘disciplinare flussi e migrazioni' dalla Tunisia. Sarebbe dovuto diventare un modello per tutte le relazioni tra l'Ue e i Paesi del nord Africa invece assistiamo ancora oggi, purtroppo, all'ennesimo naufragio", ha scritto in una nota Marwa Mahmoud, componente della segreteria nazionale del Pd.

Per poi aggiungere: "Se vogliamo tendere davvero la mano alla gioventù tunisina, serve formulare regolari percorsi di accessibilità in Europa: un giovane deve potersi rivolgere alle ambasciate europee e richiedere il visto d'ingresso per studio o per lavoro e non deve trovarsi ad appendere la propria vita a un esile ancora di salvataggio su un barchino. Occorrono corridoi umanitari e una Mare Nostrum europea".

Sulla stessa linea i parlamentari Cinque Stelle delle commissioni Politiche Ue di Camera e Senato. Che, sempre in un comunicato, affermano: "L'ennesimo drammatico naufragio di migranti partiti dalla Tunisia, il quarto in cinque giorni, è la drammatica dimostrazione del bluff degli accordi firmati da Meloni con il presidente tunisino Saied quasi un mese fa". Per poi sottolineare che anche coloro che hanno perso la vita nei naufragi dei giorni scorsi erano partiti da Sfax: "Una strage senza fine su cui si infrange la propaganda di Meloni. Gli sbarchi, più che raddoppiati quest'anno, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (quasi 94mila contro 45mila), sono quintuplicati se si considerano quelli partiti dalla Tunisia (oltre 58mila rispetto ai 12mila dello scorso anno) che ormai rappresentano da soli quasi i due terzi del totale degli arrivi". I parlamentari del M5s che hanno firmato la nota quindi concludono: "Questa ecatombe va affrontata non con inutili iniziative propagandistiche come quelle della Meloni, che ridistribuisce i migranti in giro per la penisola ma non li vuole ricollocare in Europa per non scontentare i suoi amici sovranisti. È urgente una nuova strategia europea per stroncare le reti dei trafficanti".

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