Ennesimo caso di suicidio all’università, senatrice M5s si commuove: “Basta stigma su salute mentale”

Dopo il caso dello studente di 27 anni che a Salerno si è tolto la vita precipitando dal parcheggio multipiano del campus universitario, la senatrice del Movimento 5 Stelle Anna Bilotti ha ribadito l’importanza di contrastare gli stereotipi sulla salute mentale.
A cura di Giulia Casula
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Dopo il caso dello studente di 27 anni che a Salerno si è tolto la vita precipitando dal parcheggio multipiano del campus universitario, ieri in Aula la senatrice del Movimento 5 Stelle Anna Bilotti ha ribadito l'importanza di contrastare gli stereotipi sulla salute mentale. 

"Scusatemi. Sarebbe questa l'unica parola contenuta in un messaggio che un ragazzo di 27 anni avrebbe mandato al fratello prima di lanciarsi nel vuoto ieri pomeriggio, dal parcheggio multipiano dell'università di Salerno. La mia università, che a suo tempo ho frequentato", ha raccontato la senatrice con voce tremante. Lunedì al campus di Fisciano dell'Università di Salerno infatti, uno studente originario della provincia Napoli è morto dopo esser caduto dal parcheggio multipiano del campus. Una tragedia che fin dall'inizio è parsa alle forze dell'ordine come un gesto volontario.

"Sono stata titubante in quest'Aula prima di chiederle la parola su questa tragedia immane. E non lo sono stata perché sebbene il mio intento fosse quello di essere vicina a chi oggi piange la perdita di questo ragazzo, temevo di non usare le parole giuste. Come se ne esistessero", ha spiegato Bilotti. "Non lo sono stata perché non sapevo e non so nulla della vita di questo ragazzo se non quello che ho appreso dalle testate giornalistiche. Non mi sento titolata a parlare di quello che non so. E non lo sono stata nemmeno perché ho avuto il dubbio se fosse necessario ribadire anche in una circostanza così atroce che siamo chiamati a contrastare lo stigma che ancora aleggia attorno alla salute mentale e al luogo comune che in terapia ci debbano andare i ‘pazzi'", ha aggiunto.

Per poi proseguire visibilmente commossa. "La verità è che io mi vergogno di appartenere a una società in cui un ragazzo non trova un altro modo per affogare il suo malessere che togliersi la vita. la società in cui se non sei performante, se non eccelli, se non sei un duro – per richiamare un artista che in queste ore ha portato il tema della fragilità al centro del festival della canzone italiana (Lucio Corsi, ndr) – non conti niente", ha detto. "Perché noi possiamo ragionare su tutti gli strumenti del mondo, parlare qui dentro di risorse da assegnare, ma non andremo mai da nessuna parte se saremo sempre pronti a puntare il dito contro una generazione che come tutte è semplicemente figlia del suo tempo. Allora io dico che una sola "parola", una sola l'ho trovata: scusami, scusaci tu per non capire quanto è duro il mondo per quelli normali", ha concluso.

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