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Eni, Enel, Terna, Poste: tutte le partite aperte nel governo per le nomine delle aziende pubbliche

Nelle prossime settimane il governo dovrà decidere il destino delle grandi partecipate: nella maggioranza la partita è aperta, con la Lega che spinge per mettere le mani sulle poltrone più importanti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dopo qualche settimana di messaggi in codice, veline e pressioni da una parte e dall'altra, la partita delle nomine entra nel vivo. La Lega ha cominciato a muoversi da tempo per mettere le mani su alcune poltrone di rilievo e in ballo ci sono le grandi partecipate quotate: Eni, Enel, Terna, Leonardo e Poste. C'è tempo fino al 13 aprile per ragionarci, ed è probabile che il governo continuerà a rimandare la decisione fino ad arrivare a ridosso della scadenza. Si tratta di un puzzle difficile da comporre per evitare di scontentare qualcuno. Ma soprattutto perché Matteo Salvini ha messo in chiaro da tempo che si aspetta un'ampia rappresentazione della quota Lega nei Cda.

Cominciano anche a circolare dei nomi, come quello dell'europarlamentare Antonio Maria Rinaldi – quota Lega – per la presidenza dell'Eni: considerato euroscettico, la possibilità che venga scelto per guidare il cane a sei zampe in un momento così decisivo dal punto di vista energetico ha già scatenato la protesta delle opposizioni. Dal senatore dem Filippo Sensi al deputato del Terzo polo Luigi Marattin, con cui è partito anche uno scontro su Twitter, Rinaldi – per usare un eufemismo – non è ben visto. La Lega – in ogni caso – resta il partito più attivo in partita, anche perché Salvini deve anche dimostrare ai suoi di avere un peso specifico rilevante nel governo. Anche perché – guardando i sondaggi – ormai il Carroccio vale praticamente un quarto di Fratelli d'Italia.

Ci sono alcune certezze, però, in una maggioranza in fase di piena discussione: Claudio Descalzi dovrebbe essere confermato come amministratore delegato di Eni, visto l'impegno profuso al fianco di Giorgia Meloni nella realizzazione del Piano Mattei per l'Africa (che, almeno per ora, consiste esclusivamente in accordi sull'energia). L'attuale ad di Terna, Stefano Donnarumma, potrebbe essere riconfermato o passare all'Enel, per cui l'alternativa è Paolo Scaroni. Leonardo dovrebbe vedere andar via l'amministratore delegato Profumo, al suo posto potrebbe arrivare Lorenzo Mariani. C'era anche l'idea di valorizzare una donna e darle un ruolo apicale, per continuare la narrazione di Meloni e del tetto di cristallo: Roberta Neri dovrebbe restare all'Enav come ad, mentre alla fine per Elisabetta Belloni – rimasta ai servizi a un anno dalla mancata elezione a Presidente della Repubblica – potrebbe non liberarsi nessuna poltrona di peso.

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