Emiliano non rinnova l’iscrizione al Pd: “Ragioni legate al mio ruolo di magistrato”
Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha deciso di non rinnovare l'iscrizione al Partito Democratico. Con una nota stampa, il presidente pugliese ha spiegato: "Per ragioni legate al mio ruolo di magistrato, sia pure in aspettativa per mandato elettorale, devo comunicare la mia decisione, dolorosa ma inevitabile, di non rinnovare l'iscrizione al Pd, in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia. Continuerò a supportare il partito in ogni modo in cui mi venga richiesto e continuerò a frequentare il mio circolo ed ogni istanza di partito alla quale riterrò di intervenire".
"Il mio ruolo di capo politico della coalizione di centrosinistra della Regione Puglia è per me coessenziale alla mia militanza nel Pd al quale sarò sempre legato", ha puntualizzato. Michele Emiliano da quando è in politica è in aspettativa come magistrato e il Consiglio Superiore della Magistratura ha avviato negli anni scorsi un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Lo scorso 4 luglio, la Consulta, esprimendosi sul suo ricorso, dichiarò "non fondate le questioni di legittimità costituzionale riguardanti l’illecito disciplinare che vieta l’iscrizione o la partecipazione sistematica e continuativa dei magistrati a partiti politici", ovvero che il divieto di iscrizione ai partiti politici per i magistrati è legittimo.
Su Twitter, l'ex ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che in passato ha spesso discusso con Emiliano, ha esultato nell'apprendere la notizia: "Una buona notizia: finalmente Emiliano fuori da Partito Democratico".
