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Emilia-Romagna, polemica del ministro Musumeci: “Come ha speso soldi contro maltempo in questi anni?”

Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, in conferenza per chiarire la situazione dell’Emilia-Romagna, ha attaccato la gestione dei fondi pubblici da parte dell’amministrazione di centrosinistra. “Niente polemiche politiche”, ha detto più volte, sottolineando però le presunte mancanze della gestione regionale negli ultimi anni.
A cura di Luca Pons
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"Niente polemiche politiche", ha ripetuto più volte nel corso della sua conferenza stampa il ministro della Protezione civile Nello Musumeci. Eppure, parlando dell'emergenza maltempo in Emilia-Romagna, Musumeci è tornato più volte a allontanare le responsabilità dal governo Meloni e concentrarle sulla Regione, amministrata dal centrosinistra.

In particolare, il ministro ha dichiarato che dal 2013 al 2023 "l'Emilia-Romagna ha avuto assegnati dai governi 594.567.679 euro, oltre mezzo miliardo". Per poi attaccare: "Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa, spero tutta o quasi, e ci facesse la cortesia di dirci quali sono ancora i territori più vulnerabili, in un rapporto di collaborazione, e potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario".

Musumeci ha poi continuato sottolineando: "La prevenzione strutturale e infrastrutturale è compito della Regioni", pur ribadendo che "naturalmente la Regione Emilia-Romagna sa di poter contare sul doveroso supporto del governo Meloni, senza alcuna polemica". Il problema, ha insistito, non è nelle risorse economiche stanziate dal governo, "ma di programmazione e di gestione: un territorio fragile e vulnerabile se non viene attrezzato come si deve rimane sempre esposte ".

E ancora: "Quello che accade ogni volta che piove in maniera abbondante è frutto di quello che abbiamo fatto e di quello che non abbiamo fatto in tempo di pace. Sento dire se adesso c'è un'alluvione, se ci saranno danni, la colpa è del governo Meloni: è come se le lancette dell'orologio si fossero fermate al 2023", quando a maggio due alluvioni causarono 17 vittime. "Nel 2023 è avvenuto quello che è avvenuto perché vent'anni prima non era stato fatto quello che doveva essere fatto".

Musumeci ha anche fatto sapere di essere "costantemente in contatto con il presidente del Consiglio, che sta seguendo sin da ieri sera le attività in Emilia-Romagna. La sua solidarietà l'ho espressa già anche stamane alla presidente Priolo". In giornata raggiungerà l'Emilia-Romagna anche il capo del dipartimento Protezione civile, Fabio Ciciliano. "Nessuno si illuda di poter fare polemiche politiche vicino o lontano da scadenze elettorali sulla sventura o disgrazia di comunità che vivono su un territorio fragile e a rischio. Ai cittadini interessi poco la polemica quando l'acqua entra nelle case e invade le strade creando apprensione e tensione", ha ripetuto ancora.

Poco prima, il ministro aveva elogiato l'operato del commissario all'emergenza, il generale Figliuolo, criticando ancora la Regione: "Riteniamo che l'intervento del commissario stia andando avanti con grande senso di responsabilità. Non tutto il denaro a disposizione è stato speso e non perché non ci sia stata programmazione, ma perché dall'altra parte non sono ancora state definite richieste, procedure e pianificazione di chi per legge deve intervenire. I piani speciali sul territorio li redige il commissario, ma li realizza l'ente Regione".

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