Emergenza rifiuti, Gianni Letta assicura: Napoli pulita a Capodanno
"L’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va", così recita una strofa di una celebre canzone di Lucio Dalla. Un altro anno di emergenza è passato ma Napoli non vede all'orizzonte soluzioni al problema immondizia, 1400 tonnellate di rifiuti ricoprono le strade della cittadina partenopea, 14000 sono sparse per l'intera provincia, il turismo è al collasso: pochi intrepidi stranieri passeggiano per la città divincolandosi, in un maleodorante slasom gigante, tra i cumuli di spazzatura. Dopo la "pizza", il "mandolino", la "camorra" ecco arrivare così, un altro clichè su Napoli: l'immondizia. Intanto ieri a palazzo Chigi, si è svolta una riunione con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, ed i rappresentanti delle province campane. Dopo diverse ore pare sia stato raggiunto un accordo e una nuova promessa è stata fatta: entro il 31 dicembre verranno rimossi i rifiuti dalla città, come leggiamo in un comunicato apparso sul sito del governo:
Capodanno pulito a Napoli. Entro il 31 dicembre verranno eliminati i rifiuti dalle strade della Città. Entro 15 giorni dalle strade della Provincia. Il 4 gennaio prossimo, poi, nuova riunione a Palazzo Chigi per indicare soluzioni strutturali al problema. E’ questa l’intesa raggiunta nella riunione, presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ed alla quale hanno partecipato il Presidente della Regione Campania, Caldoro, il Sindaco di Napoli, Russo Jervolino, i Presidenti ed i Prefetti delle Province campane, il responsabile della Protezione Civile, Gabrielli.
Putroppo però, come sappiamo, non si tratta della prima promessa ed anche se questa volta l'impegno dovesse essere mantenuto, il provvedimento di ieri farebbe fronte all'emergenza solo per Capodanno, per limitare i danni d'immagine della città e per scongiurare il rischio di incendi che potrebbero propagarsi a causa della consuetudine dei napoletani di lanciare botti in strada la notte del 31. Nel frattempo nuove promesse, su una soluzione definitiva al problema, si susseguono tra chi come Berlusconi dice che "nuovi impianti nasceranno in tre mesi" e chi, più realisticamente come il presidente della regione Caldoro afferma che "ci vorranno ancora tre o quattro anni per arrivare ad una normalizzazione del ciclo di smaltimento".