Oggi era in programma la discussione e la successiva votazione sul decreto rifiuti, emanato dal Governo allo scopo di arginare la cronica emergenza nella quale versa la Provincia di Napoli (con la situazione che è leggermente migliorata in città, ma restano i nodi irrisolti di una "navigazione a vista" per quanto riguarda la raccolta giornaliera). Tuttavia, come ampiamente prevedibile, i lavori procedono a rilento, al punto che, dopo due tentativi andati a vuoto, con la seduta che è durata solo pochi minuti constatando la bassa presenza di parlamentari e l'inutilità di procedere. Dopo che anche la seconda chiama è andata a vuoto, il relatore ha chiesto una prima sospensione, poi le successive proteste dell'opposizione hanno reso necessario l'intervento diretto del Presidente della Camera Gianfranco Fini che ha disposto una seconda sospensione, valutando che restano ancora senza risposta le obiezioni ed i dubbi sollevati in merito all'iter complessivo del provvedimento e alla copertura finanziaria.
Infine, Maurizio Lupi, vice presidente della Camera, ha annunciato lo slittamento a martedì 21 dicembre del voto conclusivo, mentre nel pomeriggio riprenderà la discussione nel merito del provvedimento. Si tratta come è facile intuire del primo grande scoglio per la Maggioranza di Governo, uscita vittoriosa per soli 3 voti dalla votazione sulla mozione di sfiducia di martedì 14 dicembre. Anche perchè a breve la Camera sarà chiamata a dibattere di altre questioni di importanza cruciale, come il provvedimento sui sostegni economici, il decreto Milleproroghe (di fondamentale rilevanza), la mozione di la revoca delle deleghe a Calderoli, quella sul pluralismo in Rai (presentata e sostenuta con forza da Futuro e Libertà) e la sfiducia al ministro della Cultura Sandro Bondi che è alla base anche delle polemiche delle ultime ore. Insomma, i prossimi giorni saranno centrali per il futuro del Governo e la sensazione è che non mancheranno polemiche e clamorosi colpi di scena.