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Emergenza immigrazione, Maroni: “i profughi andranno anche nelle regioni della Lega”

Il ministro Roberto Maroni ha fatto sapere che per risolvere l’emergenza immigrazione in Italia è necessario l’appoggio di tutte le regioni dello stivale e che non saranno accettati rifiuti. Maroni ha affermato inoltre che è necessario il rispetto degli accordi da parte della Tunisia.
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Sembra essere decisa la linea adottata dal Ministro dell'Interno Maroni per gestire l'emergenza immigrazione scattata a seguito dei numerosi sbarchi che in queste settimane hanno stremato l'isola di Lampedusa. Dopo giorni di proteste e sit- in nel porto da parte dei pescatori lampedusani, ieri il Presidente Berlusconi in visita all'isola ha rassicurato i residenti: l'isola si svuoterà nelle prossime 48/60 ore, ha detto il premier, e gli immigrati verranno trasferiti nei centri predisposti all'accoglienza. Una soluzione che  però non è piaciuta al Sindaco di Manduria e il sottosegretario degli Interni che hanno rassegnato le dimissioni.

Ad ogni modo, secondo l'opinione di Maroni, se Berlusconi dice che l'emergenza sarà risolta c'è da crederci.  E  forse i lampedusani ci crederanno: un po' come ci hanno creduto gli aquilani sopraffatti dal terremoto e i napoletani durante l'emergenza rifiuti. Salvo poi scoprire che il premier ha una visione del tempo piuttosto dilatata per quanto riguarda la cosa pubblica e che di breve vuole soltanto il processo. Maroni è intervenuto dicendo che per fronteggiare l'emergenza immigrazione è necessario l'appoggio di tutte le regioni italiane, anche quelle governate dalla Lega e ha assicurato che non si lascerà condizionare dalla campagna elettorale. Ha inoltre puntualizzato sull'operato del Governo  in relazione alla questione immigrazione:

Abbiamo messo in campo uno sforzo terribile. Il Viminale ha gestito tutto da solo, senza ritardi, senza incidenti, e ora stiamo gestendo la fase della realizzazione di nuovi siti in tempi brevissimi ora serve il concorso di tutte le regioni. Atteggiamenti di rifiuto non possono essere giustificati, nessuno vuole i siti per l'accoglienza, ma là dove saranno realizzati verranno garantite tutte le misure di sicurezza adeguate.

"Nessuno vuole i siti per l'accoglienza"  e "saranno garantite tutte le misure di sicurezza adeguate": poche parole che inquadrano perfettamente l'atteggiamento del Governo nei confronti dei profughi sbarcati sulle coste lampedusane. Quelli di Manduria faranno i conti a breve con una rete alta 4 metri e se non tenteranno di scappare, quando andranno via da lì potranno raccontare di essere scappati dalle loro terre martoriate dalla povertà e da governi dispotici, per finire in un campo guardati a vista dalle forze dell'ordine.

Ad ogni modo ciò che Maroni si augura è che il governo tunisino mantenga la parola data durante l'accordo Italia-Tunisia per contrastare l'immigrazione clandestina.  A tal proposito Maroni ha espresso la necessità che Berlusconi si rechi in Tunisia per far sì che l'accordo venga rispettato, poiché a detta del Ministro attualmente "la Tunisia non sta collaborando". Contrariamente, Frattini ha riferito che la Tunisia nelle passate 48 ore ha bloccato circa 1200 persone in partenza dalle sue coste. Che il Ministro Maroni voglia premunirsi in vista dell'ennesima promessa mancata del Governo?

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