Emergency denuncia: “Malta e Italia hanno negato l’evacuazione medica a 9 migranti sulla Open Arms”
La scorsa settimana la nave umanitaria Open Arms ha effettuato tre operazione di soccorso, due in zona Sar maltese e uno in zona Sar libica. A bordo vi sono ora 278 persone che da sei giorni attendono che le autorità europee indichino un porto sicuro di sbarco: "Sul ponte della nave, attualmente si trovano 260 uomini tra cui 56 ragazzi al di sotto dei 18 anni non accompagnati e due bambini di 2 e 3 anni, e 18 donne di cui 2 in stato di gravidanza", scrive in un comunicato Emergency. Una dottoressa dell'organizzazione si trova infatti a bordo della nave e ieri ha inoltrato sia a Malta che all'Italia la richiesta di poter evacuare per motivi di salute nove persone. Sette di queste sarebbero "gravemente ustionate e bisognose di cure ospedaliere immediate", mentre le due donne in stato di gravidanza presentano "sintomi di nausea e debolezza". Entrambi gli Stati, spiega Emergency, avrebbero però negato la richiesta.
"La situazione a bordo è complessa, le condizioni meteo sono in peggioramento, tutti i naufraghi sono in condizioni fisiche e psicologiche precarie, tutti hanno alle spalle storie di torture e abusi nonché il trauma della traversata in mare. È necessario e urgente che i governi europei si attivino e permettano ai nostri ospiti di raggiungere un luogo sicuro dove poter essere curati garantendo loro diritti sanciti dalle Convenzioni internazionali e dalle nostre Costituzioni democratiche", continuano gli attivisti.
"Le condizioni meteorologiche peggiorano nel Mediterraneo centrale e la Open Arms è in mare con 278 persone a bordo e diverse evacuazioni mediche urgenti. Continuiamo senza un porto sicuro dove poter far sbarcare le persone che ospitiamo a bordo", scrive da parte sua la Ong spagnola. E ancora: "Dopo le violenze e gli abusi, dopo giorni abbandonati in mare, non è sul ponte di una nave che dovrebbero trascorrere queste ore, ma in un luogo sicuro, tutelati dalle nostre costituzioni democratiche".