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Emendamento pronto sul salario minimo, così il centrodestra affosserà la proposta delle opposizioni

Il centrodestra ha annunciato che presenterà un suo emendamento per modificare il testo sul salario minimo in discussione alla Camera, presentato dalle opposizioni con prima firma di Giuseppe Conte. L’intenzione sarebbe togliere la soglia minima oraria, svuotando di senso il provvedimento.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il centrodestra è pronto a cambiare la proposta di legge sul salario minimo presentata dalle opposizioni, attraverso un emendamento che potrebbe passare la palla direttamente al governo. Da mesi si combatte alla Camera sul testo unitario del centrosinistra, che porta la prima firma di Giuseppe Conte. Prima il rinvio in estate, poi il parere del Cnel – sorprendentemente in linea con quello dell'esecutivo – infine il ritorno in Aula previsto per la fine del mese. Finora il centrodestra ha deciso di non affossare definitivamente la proposta di legge che ha avuto il potere di riunire – almeno in parte – le opposizioni, ma forse è solo questione di tempo.

L'annuncio è arrivato da vari esponenti della maggioranza, a partire dal presidente della commissione Lavoro della Camera: "Stiamo lavorando a un emendamento della maggioranza alla proposta di legge delle opposizioni – ha detto Walter Rizzetto, di Fratelli d'Italia – È plausibile sarà presentato nelle prossime ore e comunque entro il termine emendativo previsto per domani". Lo ha confermato anche la vicepresidente, Tiziana Nisini: "Nelle prossime ore presenteremo un emendamento della maggioranza alla pdl delle opposizioni sul salario minimo fissato per legge con la nostra proposta – ha detto la deputata della Lega – È concreto l'impegno della Lega a contrastare precarietà e lavoro povero. Ma siamo convinti che non sia questo lo strumento giusto per risolvere un problema che si trascina da anni e ignorato dalle stesse opposizioni quando erano al governo".

Il problema, però, è il contenuto dell'emendamento. Il mese scorso il centrodestra è riuscito a riportare il testo in commissione Lavoro per un approfondimento. Ora, alla vigilia del termine per la presentazione degli emendamenti, la maggioranza ha deciso di provare a modificare il testo. Il contenuto è stato anticipato da alcune indiscrezioni, secondo cui il centrodestra vorrebbe togliere la soglia minima oraria di 9 euro puntando sul rafforzamento della contrattazione collettiva. Insomma, il testo verrebbe stravolto ma – come già accaduto in questa legislatura – avendo i numeri per farlo, la maggioranza potrebbe forzare la mano. A quel punto è probabile che il centrosinistra ritiri le firme dal provvedimento.

"Dopo undici mesi di rinvii imbarazzanti finalmente si saranno fatti un'idea di cosa proporre – ha commentato Arturo Scotto, capogruppo in commissione del Pd – Attendiamo ovviamente i contenuti per esprimere un giudizio di merito, ma non accetteremo mai uno stravolgimento della nostra proposta". Al momento, però, sembra l'ipotesi più probabile. I parlamentari, inoltre, potrebbero puntare a trasformare il testo in una legge delega al governo, lasciando all'esecutivo il compito di decidere la sorte della legge.

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