Emanuele Pozzolo ricompare sui social con una frase di Don Bosco: “Coraggio, coraggio sempre”
Il parlamentare di Fratelli d'Italia, Emanuele Pozzolo, indagato dalla procura di Biella per lesioni colpose aggravate, accensioni pericolose e omessa custodia di armi, e successivamente per porto abusivo di armi, ricompare su Facebook dopo quasi un mese di assenza dai social. L'ultimo suo post, un messaggio di auguri per il nuovo anno, risaliva al 31 dicembre 2023, pubblicato poco prima della festa di Capodanno a Rosazza, teatro dell'incidente che ha portato Giorgia Meloni a chiedere la sua sospensione dal partito, decretata poi il 9 gennaio.
Pozzolo, che finora si è sempre dichiarato non colpevole, continuando a ripetere di non aver fatto partire lui il colpo di pistola che ha ferito l'elettricista 31enne Luca Campana, non ha voluto parlare con la magistratura per esporre la sua versione dei fatti, durante l'interrogatorio avvenuto il 17 gennaio. Lo scorso 23 gennaio poi sono arrivati in procura a Biella anche i primi risultati dell'esame effettuato dal Ris di Parma sull'onorevole: lo stub fatto su di lui è risultato positivo.
Ora ha rotto il silenzio un mese esatto dopo quello lo sparo. E lo ha fatto nel giorno della festa di San Giovanni Bosco. "Una frase che ripeteva spesso: ‘Coraggio, coraggio sempre!'. Don Bosco è stato un uomo indisponibile a piegarsi, radicato nella sua fermezza e nell'allegria della vita. Scrisse che in ‘tempi difficili in cui i nemici della luce si adoperano per coprire la verità' bisogna vivere ‘con i piedi per terra e con il cuore abitare nel cielo'".
"Quello di Giovanni Bosco – prosegue il post di Pozzolo – è un vivere profondamente il cristianesimo – hic et nunc – in modo intenso, un reagire costante, un guardare l'Oltre: ‘Guai a chi lavora aspettando le lodi del mondo: il mondo è un cattivo pagatore e paga sempre con l'ingratitudine'. Un esempio immenso, immortale. #DonBosco #31gennaio".
L'ipotesi investigativa: "È stato Pozzolo a sparare, per sbaglio"
Secondo i magistrati che seguono il caso, il parlamentare potrebbe aver inavvertitamente toccato il cane della pistola. L'edizione torinese di Repubblica ha spiegato l'ipotesi della procuratrice Teresa Angela Camelio: sarebbe stato Pozzolo a sparare, ma per errore. Una possibilità, ancora non confermata, è che il deputato stesse maneggiando la pistola, per smontare il tamburo e disarmarla. A questo punto potrebbe aver inavvertitamente armato il cane facendo poi partire il colpo che ha ferito alla gamba Luca Campana. La consulente della procura Raffaella Sorropago, che lavorerà alla seconda parte della perizia non appena saranno terminate le analisi del Ris, dovrà verificare la fondatezza dell'ipotesi investigativa.