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Elly Schlein: “Quella di Israele è una punizione collettiva contro il popolo palestinese”

“Abbiamo condannato con fermezza il brutale attacco di Hamas che non è il popolo palestinese. Ma quello che stiamo vedendo sul popolo palestinese è una punizione collettiva, una risposta del tutto sproporzionata”: lo ha detto Elly Schlein alla Camera, intervenendo sulle mozioni sul Medio Oriente.
A cura di Annalisa Girardi
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Quella di Israele a Gaza è una "punizione collettiva" contro la popolazione palestinese e "una risposta del tutto sproporzionata" agli attacchi del 7 ottobre. Lo dice Elly Schlein in Aula alla Camera, durante l'esame delle mozioni sul conflitto in Medio Oriente, sottolineando che anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani (in contrasto con la posizione del suo vice) abbia criticato Israele per le "troppe vittime civili".

La segretaria del Pd ha aggiunto: "Non è da oggi che chiediamo un cessate fuoco umanitario, lo abbiamo chiesto sin dall'inizio ma in questi mesi la situazione è peggiorata. Gaza è un territorio in cui nessun luogo è sicuro e la storia ci giudica oggi su quello che sta accadendo. Abbiamo condannato con fermezza il brutale attacco di Hamas che non è il popolo palestinese. Ma quello che stiamo vedendo sul popolo palestinese è una punizione collettiva, una risposta del tutto sproporzionata".

Schlein: "Governo fermi l'attacco annunciato su Rafah"

Schlein ha quindi chiesto al Parlamento di esprimersi a favore di un cessate il fuoco umanitario e al governo di "fare tutto il possibile per fermare l'attacco annunciato da Israele a Rafah, che sarebbe un'ecatombe". Secondo la leader dem serve al più presto "una missione internazionale di interposizione a Gaza, che coinvolga i Paesi arabi, sotto l'egida delle Nazioni unite". Così come serve "il riconoscimento da parte europea dello Stato di Palestina, la rapida attuazione delle sanzioni contro Hamas e un pacchetto di sanzioni contro i coloni colpevoli di crimini contro la popolazione palestinese in Cisgiordania".

La richiesta delle opposizioni: l'Italia riconosca lo Stato di Palestina

Anche il Movimento Cinque Stelle, attraverso l'intervento di Riccardo Ricciardi, ha chiesto il riconoscimento dello Stato palestinese: "Nella nostra mozione noi chiediamo un cessate il fuoco e voi chiedete di aggiungere la parola ‘sostenibile'. Ma che significa? Cessate il fuoco sostenibile? E poi ci fate anche togliere le parole ‘con urgenza' perché per voi 28mila morti non sono urgenti. Almeno riconoscete lo Stato di Palestina perché altrimenti ‘due popoli due Stati' con chi lo fate?".

Ricciardi quindi ha aggiunto: "Se c'è una scuola che toglie il presepe il governo interviene per dire che deve rimanere in nome dei valori dell'umanità, mentre proprio là dove il presepe è nato ci sono 28 mila morti con centinaia di bambini che muoiono ogni giorno. E voi fare ordini del giorno e mozioni per salvare il presepe qua: ma andate a salvare il presepe là dove e nato, dove c'è l'umanità, dove c'è un popolo martoriato".

Le preoccupazioni per i civili a Rafah

Nicola Fratoianni, dell'Alleanza Verdi e Sinistra, invece ha ribadito le preoccupazioni per i civili intrappolati a Rafah: "In queste ore e in questi giorni Benjamin Netanyahu, il principale ostacolo a una pace in Palestina e in Israele, ha annunciato l’offensiva finale. Noi abbiamo chiesto al governo di adoperarsi perché sia impedita l’offensiva su Rafah: ci sono un milione e seicento mila persone, civili inermi, che sono lì, chiusi in una trappola per topi. Non hanno via d’uscita".

La Lega: "Qualcuno dimentica le barbarie del 7 ottobre"

Dalla maggioranza, la Lega ha accusato le opposizioni di dimenticare quanto accaduto il 7 ottobre. "Qualcuno dimentica il 7 ottobre: donne stuprate, teste mozzate, bambini sgozzati, barbarie nei kibbutz. Quella di Israele è la risposta a questo vile attacco di Hamas. Non possiamo dimenticarlo. La Lega è con Israele nella lotta contro il terrorismo. Per arrivare alla pace serve un accordo basato sul riconoscimento del diritto di Israele ad esistere ed il disarmo totale, definitivo, delle milizie islamiste", ha detto il vicepresidente della commissione Affari esteri della Camera, Paolo Formentini.

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