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Elly Schlein e la sfida a Salvini: “Sull’immigrazione in Europa non li abbiamo mai visti”

Elezioni regionali, l’ex eurodeputata di Possibile, promotrice della lista “Emilia Romagna Coraggiosa” è salita agli onori delle cronache per aver sfidato Salvini con una domanda sulla modifica del Trattato di Dublino, lancia la sfida al centrodestra: “Il 26 gennaio si sfideranno due visioni di società: quella che ha fatto ricca e felice l’Emilia – Romagna è la nostra”. E avverte gli alleati: “Decreti sicurezza? Sono da cancellare”.
A cura di Redazione
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“Il clima è quello di una partita ancora apertissima. Ci sono tanti indecisi e dobbiamo giocarcela fino alla fine’.  Elly Schlein, già eurodeputata di Possibile, capolista a Bologna e promotrice della lista Emilia Romagna Coraggiosa non si risparmia. È lei che in un video diventato in poche ore virale ha intercettato Salvini per chiedergli conto dell’assenza della Lega sui tavoli europei per la riforma del Trattato di Dublino, ricevendo in cambio 80 secondi di silenzio e una risposta imbarazzata. È lei che guida il tentativo di una sinistra “al femminile” capace di coniugare “l'emergenza ecologica e l'emergenza sociale”, e di aprirsi a chi, come le sardine, non si sente rappresentato dai grandi contenitori di Pd e Cinque Stelle.

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Ed è proprio dalla piazza delle sardine che Schlein lancia il suo esperimento politico, fondato sulla consapevolezza che il centrosinistra non si può più permettere di marciare diviso, né in Emilia – Romagna né altrove:  “Non sarebbe la prima volta che da queste terre nasce un innovazione politica – spiega a Fanpage.it –  Di sicuro andrà unito fronte ecologista e progressista, oggi troppo frammentato e diviso. Emilia Romagna Coraggiosa è esperimento da riproporre assolutamente in altre regioni”.   Secondo Schlein, lo scopo della lista di cui fa parte è duplice: “La doppia ambizione è costruire il nostro pezzo di trincea per fermare una destra pericolosa e bugiarda – spiega – e contemporaneamente costruire un percorso di discontinuità nelle scelte del centrosinistra. Noi vogliamo che dal Pd e da Stefano Bonaccini nasca lo spirito per costruire una stagione nuova”.

Coraggiosa è anche il tentativo di sfidare temi scomodi: “Noi siamo gli unici ad aver fatto un grande evento su tema migratorio per sfatare le balle della Lega. In cinque anni al Parlamento Europeo in cui abbiamo lavorato per cambiare Trattato di Dublino, che ha bloccato migliaia di migranti in Italia, loro non si sono mai visti. C’erano però nel 2003 quando quel trattato sciagurato è stato firmato”. È un coraggio che Schelin chiede anche ai suoi alleati “troppo timidi su questa tematica. I decreti sicurezza, ad esempio, vanno cancellati senza alcuna esitazione”.  Sottinteso: cosa che il governo in carica non ha mai fatto.  Attenzione, tuttavia, a non sottovalutare le istanze leghiste: “La destra offre una critica che non va banalizzata: ci sono aree di questa regione, penso alle aree interne, alla montagna, che sentono di non avere in mano il loro destino – spiega – Il tema è che la Lega non offre le risposte a queste domande, ma si limite a fare loro da megafono”.

Il 26 di gennaio, aggiunge “si scontreranno due visioni di società: quella di destra fatta di muri e di di individualismo non c’entra nulla con ciò che ha reso ricca e felice questa terra.  Noi vogliamo salvaguardare quel che è stato fatto e fare ancora meglio”’.   E se a farlo sono le donne, è ancora meglio: “Io sono una donna e guido una lista meravigliosa – spiega -. Certo anche a sinistra c'è un problema di parità di genere, ed è per questo che abbiamo riempito un teatro di donne coraggiose, per chiedere più parità. Ed è vero anche che la Lega candida una donna a presidente. Ma sappiamo come lavorano:  appena insediato a Forlì il sindaco leghista ha bloccato i progetti della Regione contro la violenza di genere”.

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