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News sul salario minimo in Italia

Elly Schlein dice che sul salario minimo le opposizioni devono lavorare insieme

Al congresso della Cgil, si sono confrontati i quattro leader dell’opposizione: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Nicola Fratoianni. Sulla proposta di salario minimo Schlein ha aperto alla collaborazione tra partiti. Si è tirato fuori Calenda: “Abbiamo idee diverse sul 90% dell’agenda politica”.
A cura di Luca Pons
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Sul salario minimo "si confronteranno" tutti i partiti dell'opposizione. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, partecipando al congresso della Cgil. Sul palco insieme a lei c'erano Giuseppe Conte del M5s, Carlo Calenda del Terzo polo e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. Il salario minimo è "uno dei temi su cui tutte le opposizioni in Parlamento hanno presentato mozioni e proposte di legge", ha ricordato Schlein, "e io sono disposta da subito a ragionare di come cambiare la nostra proposta e di come trovare una proposta unitaria".

"Questo è un Paese  in cui il lavoro si è impoverito, si è sempre più frammentato ed è diventato sempre più precario. Noi ci batteremo per un salario minimo perché sotto una certa soglia non si può parlare di lavoro, ma di sfruttamento. Ci batteremo perché ci sono più di 3 milioni di lavoratori che sono poveri anche se lavorano", ha detto la segretaria del Pd, ricordando che ieri su questi temi c'è stato un faccia a faccia con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La situazione è aggravata dalla "alta inflazione e dal rischio di potere d'acquisto delle famiglie". Non si può "accettare che ci siano salari così bassi e contratti così precari", ha detto Schlein, aggiungendo che quindi proporrà anche "una legge sulla rappresentanza" dei contratti collettivi e una "per riuscire a limitare finalmente i contratti a termine che condannano alla precarietà tantissimi giovani e donne di questo Paese".

Conte e Fratoianni vicini a Schlein, Calenda si stacca: "Non potrei mai governare con voi"

Questa la prospettiva del Partito democratico, che ha aperto anche agli altri leader politici presenti: "Credo che ci siano battaglie comuni che come opposizione possiamo portare aventi in Parlamento e nel Paese. Io metterò il mio piccolo contributo". Piuttosto che "far vincere di nuovo quelli lì", ha detto la segretaria del Pd, "chiudiamoci in una stanza e parliamo finché non abbiamo trovato una soluzione".

Tra i presenti, si è detto favorevole Nicola Fratoianni: "Io comincerei subito. Condivido tutte le cose che Elly ha detto adesso, qualcuna la aggiungerò", ha detto, perché ci sono altre questioni su cui occorre costruire "un'opposizione qui e ora che deve sfruttare l'occasione per indicare al Paese una alternativa possibile".

Per Fratoianni, la sconfitta elettorale del settembre 2022 ha tra i suoi presupposti "l'incapacità di costruire una coalizione sufficientemente larga. Il perimetro delle alleanze non basta, ma senza la definizione di una capacità di coalizione che almeno dia alle persone di questo Paese l'idea che ce la puoi fare a battere la destra la partita non la cominci nemmeno". Per questo, è necessario aprire a una nuova coalizione a sinistra: "Altri suicidi come quello delle elezioni politiche o delle regionali in Lazio anche basta. A fare danni la destra ci pensa da sola".

Giuseppe Conte ha rivendicato che il salario minimo è "una vecchia battaglia del M5S che abbiamo ripresentato. Serve introdurlo e non toglie nulla alla forza della contrattazione collettiva che è assolutamente necessaria". Guardando al passato e in particolare al governo Renzi, Conte ha detto che "tutto ciò che ha rappresentato e realizzato il Jobs Act è un fallimento. C'è stato venduto come strumento per una maggiore occupazione e stabilizzazione dei lavoratori ma anche Bankitalia dice che è stato un fallimento". Per questo, il Movimento 5 stella ha presentato anche "un progetto di riduzione del tempo di lavoro. Pensate che in Italia le 8 ore giornaliere risalgono a un regio decreto del 1923. Possiamo avere maggior produttività con una riduzione dell'orario".

Al contrario, Carlo Calenda ha risposto secco: "Potrei governare con le persone che sono qua? No". Ha aperto a una collaborazione sulle questioni "che sono attinenti allo stato sociale, welfare, sanità, salario minimo, contrattazione collettiva", ma "il Pd e il M5s sono una cosa e noi siamo una cosa diversa, non perché mi stiano antipatici ma perché abbiamo idee diverse sul 90% dell'agenda politica. Non c'è una contrarietà di principio". In particolare, Calenda ha sottolineato che il salario minimo non dovrebbe intervenire sui contratti collettivi nazionali, mentre le proposte di Partito democratico e Movimento 5 stelle prevedono che sia così.

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