Elio Vito a Fanpage: “Senza Berlusconi la destra di Meloni e Salvini non potrà più nascondere sue oscenità”
Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, morto ieri all'età di 86 anni mentre era ricoverato al San Raffaele, sorge spontanea la domanda sul futuro di Forza Italia. E sul futuro di un centrodestra moderato, ora che gli equilibri di governo rischiano di cambiare senza il leader azzurro. Fanpage.it ha fatto il punto della situazione, ex esponente di Forza Italia e ministro durante l'ultimo governo di Berlusconi.
Con la scomparsa di Berlusconi si chiude un'era della politica italiana, quale futuro intravede per il centrodestra moderato?
Il centrodestra moderato non esiste da un pezzo e nemmeno il centrodestra. Esiste la destra, oggi al governo per responsabilità soprattutto di Berlusconi. Pensava, forse, di affidare Forza Italia e il centrodestra a Salvini, ma si è dovuto rassegnare a Giorgia Meloni che ora proverà ad occupare anche lo spazio del cosiddetto centro del centrodestra. Ma restano soli, Meloni e Salvini, e la destra non avrà più la foglia di fico del centro per nascondere le sue oscenità.
Teme che senza Berlusconi Forza Italia venga definitivamente fagocitata dagli alleati? Ci sono prospettive per la formazione di un'ala moderata con Salvini e Meloni?
Cosa farà e sarà Forza Italia lo deciderà, come giusto, la famiglia Berlusconi. Da tempo, FI è un ramo delle aziende di Berlusconi. Giusto che decidano loro. Per un po’ proveranno ad andare avanti, a fingere che sia possibile, ma senza Berlusconi non sarà possibile. Non amo il termine moderati, ma nella maggioranza al governo, nel cosiddetto attuale centrodestra, non ve ne sono. Vedo invece solo tanti ipocriti e opportunisti.
Perché pensa che Meloni, ora che non c'è più Berlusconi, dovrebbe dimettersi?
Le dimissioni di Meloni sarebbero un gesto doveroso, necessario. La destra ha vinto le elezioni e Meloni oggi può governare anche grazie a Berlusconi, grazie soprattutto o per responsabilità di Berlusconi. Senza Berlusconi cambia tutto, sarebbe, ripeto, doveroso, che Meloni andasse dal Capo dello Stato e in Parlamento a rimettere il mandato.
Lei ha lasciato il partito un anno fa. Crede che abbia pesato molto l'assenza di Berlusconi in prima linea nelle ultime vicende? Con una leadership differente e un cambio di dirigenza potrebbe riavvicinarvisi al partito?
No, ho smesso con Forza Italia e con la politica attiva. Non sono stato io a tradire quelle ragioni, le ragioni che mi portarono da radicale ad aderire. E mi sono risparmiato anche il lutto.
A livello europeo pensa che sia possibile un'apertura dei Popolari a partiti come FdI, come è accaduto in Italia?
Il dibattito sul cosiddetto centrodestra europeo è davvero lunare, una balla italiana. I popolari e Tajani non hanno voluto nemmeno che Berlusconi fosse nominato nella loro recente convention a Roma. Tutto quello che può succedere tra un anno, dopo le europee, è che stavolta anche Meloni voti per Ursula von der Leyen.
Lei è stato ministro durante un governo Berlusconi, può condividere con noi un ricordo di quegli anni dell'ex presidente del Consiglio?
Uno solo. Berlusconi si dimise l’11 novembre 2011, il 12 era il mio compleanno, Berlusconi che conosceva il mio disagio mi chiamò per gli auguri e mi disse compiaciuto che mi aveva voluto così fare un bel regalo di compleanno. Aveva ragione, lo ringraziai.