Elezioni europee 2024

Elezioni Ue, Ruotolo (Pd): “L’Europa che vogliamo è quella del welfare, Meloni è contro il Sud”

Il responsabile informazione e cultura del Pd, Sandro Ruotolo, candidato nel Mezzogiorno fa il punto dopo il suo lungo tour in tutto il Sud. “La gente ha capito che questo governo è contro di loro”.
Intervista a Sandro Ruotolo
Candidato Partito Democratico, Italia Meridionale
A cura di Antonio Musella
104 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Sandro Ruotolo, responsabile informazione e cultura del Partito Democratico, è candidato nella circoscrizione Italia Meridionale con i dem alle prossime elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Lo storico giornalista, già senatore, sta affrontando la campagna elettorale girando tutte le regioni del collegio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. In questa intervista a Fanpage.it gli abbiamo chiesto che Sud ha trovato in questo lungo tour e quali sono le aspettative dei territori del Mezzogiorno rispetto alla nuova legislatura europea.

Che Sud ha trovato in questa lunga campagna elettorale?

Un Sud in grande sofferenza, perché c'è un governo che fa tutte politiche contro il Mezzogiorno, e di questo ce ne siamo accorti. Vi ricordate i tempi di Achille Lauro? Quando si dava una scarpa prima del voto e una dopo? Stanno provando a fare la stessa cosa con il ponte sullo stretto di Messina, un'opera che ha avuto oltre 200 osservazioni, non si farà mai, ma intanto è già costato 3 miliardi e mezzo di euro. Io ho fatto da Crotone a Taranto, facendo la famigerata statale 106, 250 Km ed alla mia destra, verso il mare, perché andavo verso nord, c'era un binario unico, un binario unico per 250 Km e voi pensate al ponte sullo stretto di Messina? E' una vergogna. Ci sono 100 Comuni che hanno l'acqua potabile razionata, e voi pensate al ponte sullo stretto di Messina? La gente ha capito chi ha di fronte, questo governo che più di altra sta facendo politiche contro il Sud.

Secondo lei quali dovrebbero essere le priorità per la spesa dei fondi europei?

Innanzitutto gli asili nido, c'è la questione dell'istruzione. Abbiamo bisogno di assistenti sociali ma soprattutto di asili nido, che sono finanziati dai fondi del PNRR, ma poi c'è il taglio dei fondi ai Comuni orchestrato dai Ministri Giorgetti e Fitto, e quali sono i Comuni più colpiti da questi tagli? Quelli che hanno avuto i fondi del PNRR. Per cui siamo all'assurdità che con i fondi del PNRR costruisco le mura dell'asilo nido, poi i Comuni dovrebbero spendere per fare le assunzioni ma per i tagli decisi dal governo non possono assumere. Questa è la follia. Poi la Sanità, secondo me la situazione più incredibile è quella calabrese, dove abbiamo 14 anni di commissariamento, ma in questi 14 anni abbiamo avuto due aziende sanitarie sciolte per mafia ed in una terza c'è la commissione d'accesso. Accanto a questo abbiamo dei dati terribili, le liste d'attesa, da uno a due anni per mammografie e colonoscopie, e poi 70 mila calabresi ogni anno che rinunciano a curarsi. Ora tu non puoi pensare di fare un ospedale in ogni paese, ma devi avere un piano per la medicina territoriale.

Insomma il welfare è la priorità?

Secondo me sì. Noi abbiamo la Meloni che accusa i poveri di essere poveri, per cui abbiamo 4 milioni di italiani che guadagnano meno di 9 euro lordi all'ora e poi abbiamo i paradisi fiscali in Europa. Ma che Europa è se consente alle aziende di mettere la sede in Olanda? Noi abbiamo bisogno della progressività fiscale, non della flat tax. Abbiamo bisogno di politiche fiscali, di politiche industriali, favorire le aree di crisi, insomma dal lato nostro c'è un'idea di Europa che non è quella dei nazionalisti, che vi ricordo nel ‘900 ci hanno portato alle guerre mondiali. Io quando devo spiegare a chi mi viene ad ascoltare in campagna elettorale qual è l'idea di Europa che abbiamo, dico quella della pandemia, quella che quando l'Italia è entrata in crisi con il lockdown ha detto: "Non vi preoccupate, spendete, date sostegno alla vostra economia". E poi quella del PNRR cioè dell'idea che si deve spendere di più al Sud che al Nord, perché la locomotiva del Nord è fallita e lo abbiamo visto durante la pandemia. L'Europa ha quindi capito che bisogna ridurre le diseguaglianze, mentre la Meloni, la patriota Meloni, questo non lo ha capito.

Lei ha un lunga storia antimafia, l'Europa di oggi è forse poco attrezzata a combattere infiltrazioni e corruzione dall'interno?

E' esattamente così. Sulla lotta alla mafia noi possiamo insegnarla, siamo un valore aggiunto nell'Europa, un'Europa che già conosce le mafie. Le mafie che coprono il traffico internazionale di droga, la mafia della Ndrangheta e dei 40 miliardi di fatturato. C'è ad esempio il tema del favoreggiamento per concorso, cioè quei ceti professionali che pur non essendo affiliati all'organizzazione militare, favoriscono l'organizzazione mafiosa. Da questo punto di vista noi siamo più avanti nelle politiche di contrasto alle mafie, e siamo sicuramente un valore aggiunto.

104 CONDIVISIONI
376 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views