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Elezioni Regionali Lombardia: Stop di Monti sul voto disgiunto per Ambrosoli

Si accende il dibattito tra i centristi dopo l’appoggio ad Ambrosoli da parte di alcuni esponenti della Lista Monti. Il Premier ribadisce il suo secco no spiegando che la candidatura di Albertini toglie più voti a destra che a sinistra.
A cura di Antonio Palma
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Elezioni Regionali Lombardia: Stop di Monti sul voto disgiunto per Ambrosoli

Niente alchimie elettorali ne giochetti particolari per il voto alle elezioni regionali in Lombardia, lo ha detto Mario Monti ai suoi dopo le aperture al voto disgiunto per il candidato del centrosinistra Ambrosoli arrivate ieri da alcuni esponenti della Lista Monti. Le uscite pubbliche di apprezzamento per Ambrosoli non sono piaciute al Premier uscente che ha ribadito la terzietà della sua lista civica e l'appoggio incondizionato al candidato presidente Gabriele Albertini. Monti, che già ieri attraverso il portavoce Sechi aveva messo in chiaro la sua posizione spiegando che "le alchimie elettorali non sono il nostro mestiere", oggi ha ribadito direttamente il suo fermo no ad ogni ipotesi di accordo. "Non condivido la logica del voto utile-non utile, auspico che i cittadini lombardi votino per Albertini" ha dichiarato il Professore ai microfoni di Tgcom, spiegando che la candidatura di Albertini per lui toglie "più voti a destra che a sinistra, e aiuta a impedire che la civilissima Lombardia finisca nelle mani di Maroni".

Albertini: "Non siamo succursale del Pd" – Lo stesso pensiero espresso dal responsabile della campagna elettorale della lista Monti, Mario Sechi, che ha ricordato come "la saga lombarda va avanti fin dalla presentazione della candidatura di Gabriele Albertini e davvero non si capisce sulla base di cosa si possa affermare che la nostra lista sottrae voti al centrosinistra". Sechi, smontando le ragioni esibite da chi ha lanciato il voto disgiunto per impedire la vittoria di Maroni, ha infatti ribadito che "semmai noi i voti li portiamo via al Pdl visto che Albertini è stato un politico e amministratore autorevole di quella parte politica". Nel dibattito è intervenuto lo stesso Albertini spiegando: "dire che noi siamo una succursale del Pd, come qualcuno della nostra lista ha inteso affermare, è negare la nostra stessa proposta politica, che non è il trascurabile Albertini ma è l'importante scenario della Scelta Civica, che rifiuta la demagogia populista della destra leghista e la sinistra massimalista e ideologica".

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