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Elezioni regionali 2020

Elezioni regionali, appello di Zingaretti agli alleati di governo: “Divisioni ridicole, ora unità”

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, rivolge un appello agli alleati di governo, in particolare Movimento 5 Stelle e Italia Viva, chiedendo di affrontare le prossime elezioni regionali con uno spirito unitario e ritenendo “ridicole” le divisioni tra forze che ora governano insieme: “Tra le forze politiche unite a sostegno del governo Conte prevalgono i no, i ma, i se, i forse, le divisioni. Il motivo è ridicolo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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È un vero e proprio appello rivolto a tutte le forze di governo quello di Nicola Zingaretti, segretario del Pd. Una richiesta di unità che sembra riguardare soprattutto Movimento 5 Stelle e Italia Viva, in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno probabilmente a settembre. Per Zingaretti ora l’obiettivo è arginare le destre puntando sui “candidati sostenuti dal Pd”. Il segretario dem cita Tafazzi e sostiene che siano “ridicole” le divisioni tra le forze di governo. Unica nota positiva, secondo Zingaretti, è che l’unità del centrodestra alle regionali si basa su “candidati deboli”.

Con un lungo post su Facebook il segretario dem prende spunto proprio dalla decisione del centrodestra di correre unito in tutte le Regioni: “Da oggi le destre combattono unite in tutte le Regioni, anche se spesso all'opposizione sono divise. Per fortuna con candidati deboli, contestati e già bocciati in passato dagli elettori”. Tutto il contrario di quello che avviene nell’attuale area di governo: “Tra le forze politiche unite a sostegno del governo Conte prevalgono i no, i ma, i se, i forse, le divisioni. Il motivo è ridicolo: si può governare insieme 4 anni l'Italia ma non una Regione o un Comune perché questo significherebbe ‘alleanza strategica’. Ridicolo!”.

L’obiettivo del segretario del Pd è puntare a un riformismo che possa costruire un progetto e cambiare “le cose realmente per il Paese e non per raccattare voti. Io che invoco, pratico e costruisco unità sarei ‘il matto’. Ma continuerò. Prima di tutto l'Italia. Le alleanze intorno ai candidati sostenuti dal Pd sono gli unici che possono fermare le destre, il resto è l'eterno ritorno di vizi antichi di una degenerazione della politica personalistica e autoreferenziale. Tafazzi non è stato inventato per caso”. E da qui l’appello finale: “Faccio un appello a tutti: confrontiamoci con la realtà, cambiamola, ma si smettesse di guardare il mondo dal dirigibile. Andiamo avanti e combattiamo con chi ha le idee e gli strumenti per vincere”.

La prima risposta arriva da Italia Viva, con il presidente Ettore Rosato che parla all’Ansa: “Se ne accorgono oggi che bisogna lavorare insieme. Il Pd ha scelto da solo tutti i candidati e pretende poi che gli altri li seguano. Mi sembra un modo curioso e presuntuoso di fare politica. Gli accordi che abbiamo raggiunto nelle Marche, in Toscana e in Campania li abbiamo raggiunti non con il Pd ma con i candidati alla presidenza”, afferma Rosato polemizzando con Zingaretti.

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